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9:55 pm, 17 Novembre 21 calendario
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Caso Orlandi, Capaldo: «Dal Vaticano ci fu disponibilità a trovare il corpo»

Di: Redazione Metronews
Emanuela Orlandi
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Ennesima svolta nel caso di Emanuela Orlandi. Il pm Giancarlo Capaldo rivela: «Il Vaticano si disse disponibile a ritrovare il corpo della ragazza» scomparsa nel 1983. Il magistrato, che si è occupato del caso a partire dal 2009, ha reso pubblico questo elemento nel corso della presentazione del suo libro, ispirato a uno dei più oscuri misteri d’Italia.

Caso Orlandi, Capaldo: «Dal Vaticano ci fu disponibilità a trovare il corpo»

«Il Vaticano mi chiese un incontro, che aveva come oggetto la richiesta di trovare un sistema per non mantenere l’attenzione della stampa in modo negativo sul Vaticano. In quell’occasione, chiesi la possibilità del rinvenimento del corpo di Emanuela Orlandi o almeno di sapere, di conoscere la sua fine. Si mostrarono disponibili, e mi dissero “le faremo sapere”». Capaldo seguì la vicenda per quattro anni.

«Feci quella richiesta perché sapevo che conoscere la verità toglie il tormento alla famiglia, lo sapevo per esperienza. Quello che non accettiamo infatti non è la morte, ma di non conoscere cosa sia accaduto ai nostri cari. Loro si resero disponibili a fare ogni sforzo possibile, ammettendo dunque che fosse una soluzione percorribile».

Secondo il magistrato «c’è stato un momento storico in cui il Vaticano, che fino ad allora aveva scelto la strada di rimandare alle calende greche la conoscenza di tutta la vicenda, ha usato un’altra strategia: quella di fare alcune azioni verso la possibilità di permettere alla famiglia di riabbracciare le spoglie di Emanuela». Un’apertura che per Capaldo e durata circa un mese, ed è intercorsa «proprio nel momento che mi ha visto protagonista».

I familiari di Emanuela: «Riaprire il caso»

«Intendiamo rivolgerci immediatamente all’autorità giudiziaria vaticana, per chiedere chiarimenti dopo le rivelazioni del magistrato Giancarlo Capaldo, al fine di conoscere a che titolo è avvenuto questo incontro, chi erano gli interlocutori, a che titolo parlavano». A dirlo è l’avvocato della famiglia di Emanuela Orlandi, Laura Sgrò, in seguito alle rivelazioni del magistrato. «Ci attiveremo subito, erano anni che aspettavamo questo momento. Dopo 38 anni, la famiglia ha diritto di sapere la verità», ha aggiunto l’avvocato Sgro.

«Il Vaticano ha tradito Emanuela e la mia famiglia, ci ha voltato le spalle. Io personalmente sono convinto che Papa Francesco sia a conoscenza della storia, perché è quello che più di tutti ha alzato un muro sulla vicenda. Ora dovrebbe fare un passo importante per farci riavere il corpo, perché sarebbe dimostrazione di avere una coscienza cristiana: lui rappresenta Gesù Cristo in terra, e non dovrebbero continuare a tenere tutto occultato come stanno facendo da 38 anni». A dirlo, in un accorato sfogo, è il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, alla presntazione del libro di Capaldo, “La ragazza scomparsa”.

Un mistero lungo quasi 40 anni

Emanuela Orlandi aveva 15 anni quando sparì all’improvviso il 22 giugno del 1983. Quel pomeriggio era uscita prima del solito dalla scuola di musica che frequentava in piazza di Sant’Apollinare, in zona piazza Navona. La ragazza telefonò da una cabina pubblica alla sorella raccontandole che l’autobus tardava e che aveva ricevuto la proposta di lavoro da parte di uno sconosciuto: avrebbe dovuto fare volantinaggio per una casa di cosmetici ricevendo in cambio una cifra considerevole. La sorella le consigliò di lasciare perdere e di tornare a casa, presso la Città del Vaticano. Da allora Emanuela non è stata più ritrovata. Il caso ha sollevato il velo sul possibile coinvolgimento dello Stato Vaticano, del Banco Ambrosiano e dello Ior, dei servizi segreti e dello Stato Italiano, nonché della Banda della Magliana.

 

 

17 Novembre 2021
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