Teatro Roma
1:00 pm, 16 Novembre 21 calendario

Teatro in carcere presenta “Destini Incrociati”

Di: Redazione Metronews
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TEATRO Si intitola Destini incrociati la rassegna nazionale di Teatro in Carcere di scena da domani al 20 novembre. Col patrocinio del Ministero della Giustizia e in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre, l’Associazione Nazionale Critici di Teatro (A.N.C.T.) e AGITA Teatro vede alla direzione artistica Ivana Conte, Grazia Isoardi, Vito Minoia, Valeria Ottolenghi, Gianfranco Pedullà, Michalis Traitsis, Valentina Venturini.

«Il carcere non deve essere un luogo di conferma del destino segnato, fatto di marginalità ed esclusione – dichiara Vito Minoia, presidente del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere -. Grazie alle sue peculiarità creative e artistico espressive, il linguaggio teatrale diventa uno strumento privilegiato di intervento,  fuoriuscendo dagli schemi imposti e individuando forme di conoscenza in grado di far fronte a una vera e propria emergenza educativa».

La rassegna di Teatro in Carcere

La rassegna comprende spettacoli, frutto di laboratori produttivi realizzati con detenuti, una sezione  dedicata alla proiezione di video, strumento indispensabile per documentare le esperienze di teatro in carcere, laboratori, sia di accompagnamento alla visione degli spettacoli, curati da Agita (associazione nazionale e agenzia formativa), sia di critica teatrale, in collaborazione con l’ANCT (Associazione Nazionale dei Critici di Teatro), sezioni di studio, convegni, conferenze e presentazioni editoriali.

Gli appuntamenti di domani

La programmazione si aprirà domani (ore 16, Casa di Reclusione  di Civitavecchia) con l’anteprima de  La svolta, studio da Quai Ouest di Bernard-Marie Koltès. Interpretato dagli allievi attori della compagnia AdDentro della Casa di Reclusione “G. Passerini” di Civitavecchia e riscritta collettivamente dai partecipanti al progetto Fortezza/Matrioska – Officine di Teatro Sociale 2021 – Assessorato alla Cultura Regione Lazio, La svolta, diretto da Ludovica Andò, porta in scena l’umanità ai margini che popola una zona portuale dismessa in cui l’arrivo di un uomo ricco, che ha scelto quel luogo per togliersi la vita, risveglia in tutti la speranza nella “svolta”, solleva gli sguardi dal fango dell’hangar, rompe qualsiasi patto e regola di convivenza. Il tono crudo e disilluso di Koltès si mescola a quello onirico e ottimista del racconto di Zavattini, Totò il buono (all’origine di Miracolo a Milano di De Sica), grazie anche alle improvvisazioni e ai racconti personali degli attori. Il lavoro teatrale si concentra sulle dinamiche relazionali della comunità carceraria, la solidarietà interna e il senso di appartenenza, le regole non scritte, in una storia in cui nessuno è bianco o nero, ma tutti sono grigi, infangati dalla vita stessa e il confine tra buoni e cattivi non esiste.  

Teatro in Carcere al Palladium

Dopo l’anteprima la rassegna si sposta, giovedì al Teatro Palladium dove alle 10 si terrà la tavola rotonda Filmare il carcere con Mimmo Sorrentino (drammaturgo e regista teatrale), Bruno Oliviero (sceneggiatore), Salvatore Striano (attore), Valentina Venturini (professoressa di Storia del Teatro, Università Roma Tre), Vito Zagarrio (professore di Cinema, Televisione e Fotografia, Università Roma Tre), Antonio Calone (acting coach). Nel corso della mattina saranno presentati i film Cattività di Bruno Oliverio e Ariaferma di Leonardo Di Costanzo interpretato, fra gli altri, da Toni Servillo.

Alle 15 l’associazione Per Ananke e la compagnia Le Donne del Muro Alto saranno in scena con Ramona e Giulietta, Quando l’amore è un pretesto – Tragicommedia in atto unico: personale rilettura di una delle più celebri opere shakespeariane da parte delle attrici detenute della casa circondariale femminile di Roma Rebibbia, con la regia di Francesca Tricarico, lo spettacolo nasce dalla voglia di scardinare quello che ancora oggi è un tabù fuori e dentro le mura carcerarie, l’amore tra due donne che nonostante i pregiudizi trovano la forza di amarsi. Uno spettacolo scritto e fortemente voluto dalle attrici detenute e dalla regista per raccontare come l’amore, così come il teatro, può divenire un pretesto per interrogarsi su come e quanto il carcere sia una potente lente d’ingrandimento della società esterna.

Alle 16,30, presso Moby Dick – hub culturale, nuova tavola rotonda con Il teatro in carcere: tra buone prassi e iniziative legislative.

Dopo I Sopravvissuti del Teatro Universitario Aenigma e della Compagnia Lo Spacco di scena alle 18.45 al Palladium – performance teatrale ispirata ai racconti di Primo Levi,  per la regia di  Francesco Gigliotti, con gli attori detenuti della Casa Circondariale di Pesaro – toccherà a Questo è il mio regno con Cosimo Rega, il coordinamento artistico di Fabio Cavalli e la consulenza drammaturgica di Valentina Venturini. Lo spettacolo sarà presentato alla presenza di Marta Cartabia, Ministra della Giustizia e Luca Pietromarchi, Rettore dell’Università degli Studi Roma Tre.

Cosimo Rega si forma come attore sulle tavole del palcoscenico del Teatro Libero di Rebibbia e, dal 2002 ad oggi, percorre una strada d’arte fra teatro e cinema, fino ad essere fra i protagonisti di Cesare deve morire, dei fratelli Taviani, Orso d’Oro a Berlino.

Programma completo su www.teatrocarcere.it

 

 

 

16 Novembre 2021
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