Milano
5:02 pm, 15 Novembre 21 calendario
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Nuovo Stadio: nasce il comitato per salvare il Meazza

Di: Redazione Metronews
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L’affaire nuovo Stadio di San Siro si fa sempre più caldo. Da una parte, infatti, il fronte contrario all’abbattimento del vecchio Meazza si sta strutturando, con un comitato politicamente trasversale, pronto a difendere un pezzo di storia di Milano. Dall’altra, il sindaco Giuseppe Sala, che oggi ha ribadito il proprio no ad un possibile referendum e che andrà avanti sulla strada che per lui, è ormai segnata: nuovo impianto e grande progetto urbanistico sul quartiere. Un progetto, che ancora non è stato ripresentato ufficialmente, che dovrebbe investire un’area pubblica da 220.000 mq, data in concessione a Milan e Inter per 90 anni.

Il comitato no al nuovo stadio

Dal promotore Claudio Trotta (quello che organizza i concerti di Bruce Springsteen), all’ex vice-sindaco Pci, Luigi Corbani, passando per l’ex consigliera del Pd Milly Moratti (moglie di Massimo), Luca Bernardo (Fi), l’ex presidente Atm, Bruno Rota, l’architetto Luca Beltrami Gadola, i socialisti Roberto Biscardini e Felice Besostri, il repubblicano Franco De Angelis. E, naturalmente la presidente del Comitato coordinamento San Siro, Gabriella Bruschi. Sono i membri del neonato Comitato “Sì Meazza”, un gruppo di politici, ma anche semplici cittadini, che hanno deciso di scendere in campo per fermare il piano di Inter e Milan da 1,2 miliardi di euro.  Per il comitato, che si affianca a quello degli abitanti di San Siro, da sempre contrari al progetto, si deve salvare il vecchio impianto, adeguandolo col progetto del Politecnico da “soli” 350 milioni di euro e, sicuramente, si deve indire un referendum sull’area.

Il “no” del sindaco Sala

«Io credo che i referendum debbano essere relativi a temi etici, morali. Se sono invece una scappatoia per quella politica che non vuole decidere e ributta la scelta sui cittadini… non è il mio modo di far politica, forse è il modo di chi non sa prendere le decisioni. Il dialogo va fatto piuttosto su come indirizzare oneri di urbanizzazione, su come lavoriamo sul quartiere». Così oggi Sala è intervenuto sulla  questione stadio ai microfoni di Radio Popolare. «Non è che non vedo la contestazione», ha detto, «, è che sono due anni che tengo duro e ho ottenuto quello che volevo ottenere, fatto unico in Italia, di riportare club ai volumi del Pgt», ha puntualizzato. Il riferimento è alle volumetrie monstre che Inter e Milan avevano previsto nel primo progetto, che il Comune aveva rifiutato. Dopodiché «non è sufficiente? Devo dire alle squadre di non farlo?», ha continuato Sala. Se fosse così, ha aggiunto Sala, «per loro (i club, ndr) l’impianto è prioritario e andrebbero a farlo per esempio nelle aree della Città della Salute di Sesto San Giovanni, mentre io rimarrei con San Siro inutilizzabile dai costi di gestione annuali a 10 milioni di euro», e così «da un punto di vista ambientale avremmo fatto peggio».

Biglietti alle stelle

Piuttosto, Sala si è detto «preoccupato» per il prezzo dei biglietti: Inter e Milan, ha assicurato Sala «faranno uno stadio più grande di quello di Torino, che avrà 55-60 mila posti. A me sta a cuore una cosa, il prezzo dei biglietti e ne sto discutendo con le squadre. Quando il Milan ha provato ad aumentare in modo eccessivo i prezzi dei biglietti per la Champions la gente si è ribellata e sono tornati indietro».

15 Novembre 2021
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