La Svizzera pensa di eliminarci come la Svezia

La Svizzera pensa di eliminarci come la Svezia. Mancini ostenta una calma olimpica, prima di questo match che potrebbe metterci sull’aereo per i mondiali o rimandarci agli spareggi. Dice, il ct, di non avere ansia. «Non è mai giusto avere ansia prima della partita. Bisogna invece essere concentrati su altre cose: dobbiamo essere allegri e divertirci in campo, perchè giocare è la cosa più bella che si possa fare». Eppure nonostante le assenze la Svizzera è una squadra camaleontica, capace di limitare i pregi degli avversari e sfruttare i punti deboli. «La Svizzera gioca un ottimo calcio da anni», ha sottolineato il ct azzurro, «non so cosa farà tatticamente, penso si giocherà la partita, come fa da tempo. Noi dovremo fare il nostro gioco, essere aggressivi e avere una buona qualità di gioco». Per quanto riguarda gli azzurri, «Belotti ha chance di giocare».

La Svizzera pensa di eliminarci come la Svezia

Se Mancio è tutta calma e fair play, il nuovo ct svizzero Murat Yakin provoca. «Possiamo risvegliare le loro paure», ha detto il tecnico degli elvetici riferendosi neanche tanto velatamente ai fantasmi della Svezia che ci buttò fuori dal Mondiale. Il ct di origine turca ha spiegato l’obiettivo degli elvetici senza troppi giri di parole: «Il calcio è uno sport proiettato al futuro, ma ci sono dei fantasmi del passato che ci perseguitano da anni», ha osservato, «certo, i calciatori di oggi vivono per il domani, e l’Italia lo ha dimostrato diventando campione d’Europa, però forse possiamo risvegliare le loro paure». La Svizzera come la Svezia.
«Vedremo quello che succederà a partita in corso», ha aggiunto Yakin, «credo che ciò che è accaduto l’avranno dimenticato, ma noi daremo il più fastidio possibile, davanti ai nostri 1500 tifosi». Chissà che non abbia ragione. Anche perchè l’Italia deve vincere proprio per non correre il rischio di dover passare nuovamente dagli spareggi che già costarono i Mondiali 4 anni fa. Mentre la Svizzera, da questo punto di vista, giocherà «con la testa più sgombra». Ma non ha fatto i conti con la maturità dell’Italia fresca campione d’Europa.