Glasgow
12:00 pm, 10 Novembre 21 calendario

Pronta la bozza di Cop26, ridurre emissioni CO2 del 45% al 2030

Di: Redazione Metronews
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Pronta la bozza di Cop26, ridurre emissioni CO2 del 45% al 2030. I negoziatori al lavoro a Glasgow, al delicatissimo vertice sul clima delle Nazioni Unite, hanno pubblicato una prima bozza del «testo della decisione finale» della COP26, un accordo che è già stato bollato dagli ambientalisti come «eccezionalmente debole».

Nel documento si esortano i Paesi a “rivisitare e rafforzare” entro la fine del 2022 i target di riduzione delle emissioni per il 2030 nei loro piani d’azione nazionali con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi. Adesso i negoziatori di quasi 200 Paesi lavoreranno sulla bozza, che è stata diffusa dall’agenzia Onu per il clima, in modo da raggiungere l’accordo finale prima della fine del vertice, prevista per venerdì.

Pronta la bozza di Cop26, ridurre emissioni CO2 del 45% al 2030

La bozza, che sarà la base di negoziazione tra i 200 Paesi partecipanti ai colloqui, esorta inoltre a definire piani e politiche entro la fine del prossimo anno per ridurre le emissioni di anidride carbonica del 45% al 2030 e raggiungere le zero emissioni nette entro la metà del secolo. Chiede ai Paesi di accelerare la graduale eliminazione del carbone e dei sussidi per i combustibili fossili, e ai Paesi sviluppati di almeno raddoppiare i finanziamenti per il clima per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad adattarsi ai cambiamenti climatici.

Greenpeace ha notato che il documento non riconosce che i combustibili fossili sono la causa principe della crisi climatica e non si impegna in azioni tangibili per porre fine alla dipendenza globale da carbone, petrolio e gas.

Greta  chiede all’Onu “l’emergenza climatica”

Greta Thunberg insieme agli altri  attivisti hanno predisposto una petizione legale destinata all’Onu per chiedere al segretario generale, Antonio Guterres, di dichiarare formalmente il problema del surriscaldamento globale  come “emergenza climatica sistemica”.  A riferirlo è il quotidiano britannico The Guardian.

Più aiuti ai Paesi in via di sviluppo

La bozza riconosce che l’impatto di una crescita globale di 2 gradi della temperatura sarà decisamente più pesante che se le temperature crescono solo di 1,5 gradi e chiede ai Paesi ricchi di aumentare gli aiuti per l’adattamento ai Paesi in via di sviluppo. Il testo «riafferma l’obiettivo globale a lungo termine di mantenere l’aumento medio della temperatura al di sotto dei 2C rispetto ai livelli preindustriali e di fare uno sforzo per limitarlo a 1,5C», pur riconoscendo che in questo secondo caso l’impatto del cambiamento climatico sarebbe essere «molto più basso».

Allo stesso tempo, la Cop26 «si rammarica che l’obiettivo dei Paesi sviluppati di mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 non sia stato ancora raggiunto» e sottolinea la necessità di «un sostegno significativamente più elevato» che vada oltre tale importo.

 

10 Novembre 2021
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