Musical
6:01 am, 11 Novembre 21 calendario
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Mitzi Amoroso, da Hansel e Gretel un musical con i bambini

Di: Sergio Rizza
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TEATRO – Un vero musical interpretato da bambini dai 7 ai 12 anni: dopo la sciagura del lockdown causa Covid, Mitzi Amoroso torna in campo con i suoi piccoli, grandi allievi. Al Teatro Ariberto di via Daniele Crespi 9 a Milano, per i tre prossimi fine settimana (13 e 14, 20 e 21, 27 e 28 novembre, alle ore 16, ingresso a offerta libera a partire dai 10 euro, info al tel. 3480186418, ceraunavoltaepoi2015@gmail.com), andrà in scena Ma il cielo non può attendere, una rilettura molto particolare, e assolutamente originale, della fiaba di Hansel e Gretel. Il tutto per la sceneggiatura e la regia, appunto, di Mitzi Amoroso (celebre per le sue “Mele verdi” e la collaborazione con Roberto Vecchioni con cui realizzò la sigla di Barbapapà) e le musiche di Paolo Peroni, che di professione fa l’avvocato e nella vita è figlio proprio di Mitzi.

Mitzi Amoroso (foto Metro)

Mitzi Amoroso e i precedenti

Uno spettacolo fatto quasi in casa, in assoluta economia, e con fini benefici (in questo caso, per le attività di aggregazione giovanile della parrocchia di San Vincenzo in Prato e per il rilancio del teatro Ariberto stesso, da ristrutturare). I giovanissimi attori sono anche cantanti: sono loro a cantare le canzoni e a registrarle. Si attende uno spettacolo di livello “professionale”, a dispetto dalla giovanissima età dei protagonisti. Come del resto quelli precedenti. Nel 2019, al Teatro Wagner, per esempio, Mitzi Amoroso mandò in scena una rilettura in chiave musical della fiaba di Cenerentola, Chi ha paura della paura?. Un piccolo grande spettacolo (del quale Metro ha scritto) al quale chi scrive potè assistere, stupefatto (leggi il resoconto).

Paolo Peroni (foto Metro)

La fiaba di Hansel e Gretel rivisitata

In questo caso, invece, con questo Hansel e Gretel rivisitato, si tratta di una riproposta di uno spettacolo già andato in scena, dunque rodatissimo, ma con tante aggiunte in più: «Lavoriamo come sarti», dice la signora Amoroso a Metro, per dire dell’abitudine a modificare lo spettacolo sulla base delle caratteristiche degli interpreti. In questo caso tutto è stato complicato dalla pandemia, ma guai a mollare: «È stato molto faticoso, ho fatto lezione online proprio come nelle scuole, ho imparato a usare Zoom…i ragazzini si collegavano e recitavano la parte online. Per via del Covid alcuni ragazzi si sono ritirati, quindi via via rifacevo il copione togliendo, aggiungendo…», racconta Mitzi. Che ha “personalizzato” la fiaba (la celebre storia in origine dei Grimm) con nuovi personaggi, quali la Fata Pilù, la Maga Merluzza, una Gazza Ladra vestita da mafioso che ruba le molliche di pane lasciate cadere nel bosco dai due piccoli protagonisti, la Strega e l’Orco trasformati in…be’, evitiamo di spoilerare. Sono invenzioni poetiche ed esilaranti insieme.

Mitzi e i “suoi” bambini

La signora Mitzi tiene a sottolineare una cosa importante di sé e di quello che fa, e del perché lo fa: «Il 15 agosto scorso ho compiuto 86 anni. Ma me ne sento addosso cinquanta di meno, lavoro sempre con grande entusiasmo con i bambini. Le quote di iscrizione che raccolgo dai miei allievi, ogni anno, io le metto in una busta e non tocco un euro. Destino tutto, dico tutto, alla produzione dello spettacolo, e l’intero ricavato sarà devoluto a fini benefici: quest’anno, alla parrocchia di San Vincenzo in Prato». I bambini, per lei, sono il mondo: «Ho avuto dalla vita tre figli sani e meravigliosi, e cinque nipoti. Pago volentieri la mia tassa, per la fortuna che ho avuto, dedicandomi ai più piccoli e a fare del bene». SERGIO RIZZA

11 Novembre 2021
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