Sipario di Note apre al Teatro Arcobaleno
Un Sipario di Note si apre al Teatro Arcobaleno. Il sipario, rito celebrativo del teatro, porta d’accesso alla magia del mondo incantato della rappresentazione. Un silenzio che improvvisamente avvolge e sgretolamento di un muro forse immaginario, attesa che si srotola lentamente e che lascia senza fiato, palpito, emozione. La nota, il linguaggio suggestivo che accarezza, scuote, dialoga con la nostra anima grazie a quell’inviolabile evento di mimesi artistica tra il musicista e il suo strumento. Nel centro di Roma, in uno dei teatri storici, il Teatro Arcobaleno, si svolgerà la prima edizione della Rassegna Sipario di Note. Sei serate, a partire da mercoledì 10 novembre 2021, con 6 eccellenze musicali, con produzioni raffinate e di qualità.
Sipario di Note live
La musica dal vivo e il teatro di prosa con Sipario di Note, grazie all’Associazione di promozione sociale la Ciambella e il Teatro Arcobaleno, ripartono insieme in un umile e sapiente incontro artistico. Un incontro che sa di sfida ma anche di forza espressiva ancora non del tutto esplorata. Ad aprire Sipario di note, Barbara Eramo Quartet, che presenterà il suo nuovo progetto “Emisferi”. Con Barbara Eramo, voce,ukulele, santur, elettronics, sul palco, Andrea D’Apolito, chitarra, harmonium, pianoforte e cori. Poi Martina Bertini, basso , elettronics, Filippo Schininà, batteria e ospite, Emanuele Bultrini, chitarra elettrica.
Barbara Eramo
Lontana dalle logiche da vetta della classifica (sia la chart musicale o il tranding topic social del momento), la vita artistica della cantante e autrice Barbara Eramo si esprime attraverso la scelta di cantare in italiano. E canta anche in altre lingue esistenti e non, sia in termini lessicali che musicali. L’arte dell’incontro è la matrice del Dna del suo nuovo album “Emisferi”. Il mondo è e rimarrà piccolo per gli stanziali; è e sarà sempre più vasto per gli spiriti nomadi. Barbara Eramo è una esploratrice di culture e suoni, lingue e tradizioni. Per lei il viaggio è anche uno status mentale. Predispone l’anima alla contaminazione, all’attrazione per il diverso.
In questo nuovo progetto coabitano l’indole cantautorale italiana dell’artista così come sottili incursioni verso l’avanguardia scandinava da lei tanto amata e la cultura mediterranea e del medio oriente suggerita dagli ascolti di cantanti arabe come Oum Kalthoum e Fairouz. Le suggestioni sono cinematografiche grazie all’importante presenza degli archi negli arrangiamenti del disco, del resto la biografia di Barbara parla chiaro – collaborazioni con la musica world nella Piccola Banda Ikona di Stefano Saletti, le colonne sonore di Luis Bacalov, Nicola Piovani, Alexandre Despalt; l’elettronica ricercata di Hector Zazou… troverete però anche uno spirito pop e world figlio delle esperienze di vita errante dell’artista.
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