No Green pass e No Vax, Milano blindata. Due in questura

Tensione a Milano durante il corteo No Green Pass e No Vax. Un giornalista è stato spintonato da un No Green pass in piazza Fontana poco prima dell’inizio del 16esimo corteo contro la certificazione verde che sta bloccando di nuovo il centro storico. L’uomo, che ha messo una mano sulla telecamera del cronista, è stato accompagnato in questura insieme al fratello sopraggiunto in secondo momento per dargli manforte. Quest’ultimo era sprovvisto dei documenti d’identità.
Dopo averlo rispettato fino a largo della Crocetta i 4000 manifestanti No Green pass di Milano hanno deviato dal percorso imposto dalla questura. Anziché continuare su corso di Porta Romana, uno spezzone del corteo ha imboccato corso di Porta Vigentina portandosi dietro il grosso della protesta. I No Green Pass e No Vax hanno quindi invaso le due carreggiate di viale Beatrice d’Este, camminando anche tra le auto incolonnate nel traffico, dirigendosi verso i Navigli, cioè dalla parte opposta rispetto quanto prescritto da via Fatebenefratelli.
Milano e i No Vax, il percorso imposto
I manifestanti scandendo i cori “No Green pass”, “La gente come noi non molla mai”, “Giù le mani dal lavoro” e “Trieste chiama, Milano risponde” dopo il passaggio in piazza del Duomo hanno percorso via Mazzini e poi corso di Porta Romana nonostante l’intenzione già preannunciata ieri di non volere rispettare la prescrizione. Questo anche perché gli accessi a tutte le altre strade sono presidiati dalle squadre di Polizia e Carabinieri in assetto antisommossa. Tra i contestatori è presente anche l’ex brigatista Paolo Maurizio Ferrari, già denunciato per aver partecipato al corteo dello scorso 23 ottobre.
Trieste, corteo sciolto prima
A Trieste, giunto in piazza Oberdan, il corteo No Green pass si è fermato invece di tornare al punto di partenza, in piazza della Libertà, come era previsto dal programma. Secondo quanto hanno spiegato gli organizzatori, i manifestanti si sono sciolti prima perché in piazza Oberdan ha sede il Consiglio regionale e dunque simbolicamente la protesta ha coinvolto anche le istituzioni locali dalle quali si sono sentiti “attaccati” nei giorni scorsi. Poco dopo le 17.30 sul posto sono rimaste circa 300 persone. Un gruppo di circa 200 manifestanti intorno alle 18 ha cercato di raggiungere piazza Unità d’Italia, oggi interdetta, da piazza della Borsa, spingendo le transenne in avanti nel tentativo di far arretrare lo schieramento delle forze dell’ordine. Queste, però, hanno reagito respingendo i manifestanti e agitando i manganelli. Non ci sarebbero nè persone ferite nè contuse. Il gruppo, avvicinatosi alla barriera, ha cominciato a spingere urlando “vergogna” e “venduti” ed è venuto a contatto con la polizia in tenuta antisommossa. Il gruppo di manifestanti al momento resta sul posto.
Dopo alcuni momenti di tensione, un automezzo della polizia con un idrante si è posizionato nei pressi del gruppo di persone che aveva tentato di fare irruzione in piazza dell’Unità a Trieste. La situazione ora è più calma rispetto al momento in cui folla e agenti sono venuti a contatto e questi ultimi hanno anche abbassato gli scudi, in segno di allentamento della tensione. Tra urla e slogan (“Vogliamo entrare nella nostra piazza”) scanditi a gran voce, qualcuno ha anche pronunciato il nome di Stefano Puzzer (che non è presente) ed è scattato un lungo applauso. Adesso gli agenti in tenuta anti sommossa oltre che davanti si sono posizionati anche alle spalle dei manifestanti.
“Con questi cortei e assembramenti-focolaio Trieste ha dato e può bastare. Il tentativo di entrare con la forza in piazza Unità è un pessimo episodio, uno scontro cercato da un gruppo di manifestanti e una deliberata violazione della legge, che si aggiunge alla pratica del disprezzo della salute e del mancato rispetto delle regole indicate da Comune e Questura”, dichiara la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, “E’ intollerabile che Trieste diventi un palcoscenico o un campo di battaglia: i triestini sono ormai stufi di vedersi sequestrata la città una volta alla settimana e di subire danni economici in nome di estremismi antiscientifici o di costituzionalisti improvvisati su internet. Ringraziamo le forze dell’ordine che hanno subìto provocazioni e aggressioni, reagendo con grande professionalità”.
Un portavoce del Coordinamento No Green pass, Tito De Toni, ha detto che nel corso del corteo non è stato svolto il servizio d’ordine, come previsto invece dall’ordinanza del sindaco. Prima della partenza in piazza Libertà tra i manifestanti si è svolta una raccolta fondi per sostenere eventuali spese legali. Sul fatto che non fosse necessario un servizio d’ordine è intervenuto anche il leader dei No Vax, Ugo Rossi, a manifestazione cominciata sostenendo che “mascherine e steward non ci sono perché è un compito che spetterebbe alla pubblica sicurezza, all’autorità non di certo a chi manifesta”. Rossi ha detto di non essere intimorito da eventuali sanzioni: “Ho già accumulato multe per 25 mila euro in un anno e mezzo, non ho alcun timore, la protesta continuerà a oltranza fino a quando l’obbligo vaccinale e il green pass non saranno aboliti”.
Cariche a Torino
La polizia a Torino ha effettuato una carica di alleggerimento contro un corteo di 400 anarchici, che protestano per le vie del centro contro frontiere e Cpr. Le parti sono entrate in contatto in piazza Savoia. In precedenza i manifestanti avevano imbrattato muri e vetrine di UniCredit e Banca del Piemonte in via Pietro Micca e via Cernaia. In piazza Savoia sono state lanciate uova piene di vernice e bottiglie contro le forze dell’ordine.
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