Mosca: missili ipersonici alla Marina dall’anno prossimo

L’anno prossimo la marina militare russa si doterà dei missili ipersonici da crociera Zirkon, i cui test sono in via di completamento. Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin, a una conferenza sulla sicurezza a Sochi. Putin ha inoltre sottolineato «l’importanza di sviluppare nuove armi laser ad alta potenza e sistemi robotici in grado di contrastare con efficacia potenziali minacce militari, allo scopo di rafforzare ulteriormente la nostra sicurezza».

La Russia ha svolto poco tempo fa “con successo” i primi test di lancio dello Zircon da un sottomarino. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Tass, tutto si è svolto nel Mare di Barents e il missile ipersonico è stato lanciato dal sottomarino nucleare Severodvinsk, posizionato sulla superficie dell’acqua. Il Dipartimento ha poi riferito che Zircon ha colpito con successo l’obiettivo prefissato. La seconda fase dei test, prevista proprio per  novembre, sarà invece effettuata sott’acqua.

I missili ipersonici della Cina

La Cina ha già testato il suo nuovo missile ipersonico lo scorso agosto, test che ha colto di sorpresa l’intelligence Usa. Il test ha dimostrato che la Cina ha fatto straordinari progressi sul fronte delle armi ipersoniche, molto più avanzati di quanto gli americani pensassero. Il veicolo planante ipersonico, che potrebbe trasportare anche una testata nucleare, è stato agganciato ad un missile Long March, i cui lanci vengono solitamente annunciati dalla Cina, cosa che invece non è avvenuta per il test di agosto che è stato tenuto segreto. Il missile ipersonico potrebbe dunque aiutare la Cina ad evadere i sistemi di difesa missilistica americani, e questa la fonte di preoccupazione.

Pentagono preoccupato

La Cina sta espandendo il suo arsenale nucleare molto più rapidamente del previsto, riducendo il divario con gli Stati Uniti. E’ quanto emerge da un rapporto del Pentagono, secondo il quale Pechino potrebbe disporre di 700 testate nucleari entro il 2027 e potrebbe superare le 1.000 entro il 2030: un arsenale due volte e mezzo più grande di quanto previsto da Washington un anno fa.