Glasgow
1:27 pm, 3 Novembre 21 calendario

L’Onu: “Servono 1000 miliardi dollari all’anno in Paesi poveri”

Di: Redazione Metronews
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L’Onu: «Servono 1000 miliardi dollari all’anno in Paesi poveri». Per combattere la crisi climatica «servono 1 trilione di dollari di investimenti nei Paesi in via di sviluppo». La Terza giornata di Cop26 a Glasgow, incentrata sulla finanza per il clima, si apre con questo appello delle Nazioni Unite.

L’Onu: «Servono 1000 miliardi dollari all’anno in Paesi poveri»

Lo ha detto  alla Cop26 di Glasgow l’inviato dell’Onu su finanza e clima, Mark Carney. «È necessario che i progetti internazionali siano allineati con i progetti nazionali», ha aggiunto Carney, e per questo sono necessarie «nuove strutture di finanza mista, piattaforme per portare insieme pubblico e privato».

Il lavoro degli sherpa

Concluso ieri  il summit dei capi di stato e di governo, prosegue  in Scozia il lavoro dei tecnici  (i cosiddetti sherpa) per arrivare alla chiusura del 12 novembre con risultati concreti: impegni di decarbonizzazione (Ndc) più stringenti, garantire la partenza del fondo da 100 miliardi di dollari all’anno per i paesi poveri almeno nel 2023, definire un mercato globale del carbonio (come l’Ets europeo), scrivere il Paris Rulebook, ovvero le  norme necessarie  per applicare l’Accordo di Parigi).

La finanza si impegna: 450 aziende verso le emissioni zero

I leader mondiali hanno lasciato il posto a rappresentanti degli Stati, delle aziende e delle istituzioni finanziarie perché discutano di come la finanza pubblica e privata possa intervenire per contribuire al mantenimento del riscaldamento globale sotto 1,5 gradi. Il Glasgow Financial Alliance for Net Zero (coalizione di banche e fondi per il clima), lanciata ad aprile dall’inviato dell’Onu su clima e finanza Mark Carney, ha raccolto al momento l’adesione di oltre 450 aziende. A Gli aderenti si impegnano ad adottare linee guida basate sulla scienza per raggiungere 0 emissioni di carbonio alla metà del 2050, e a fornire obiettivi intermedi al 2030.

Prezzo del carbonio, l’ok del Fmi

Il Fondo monetario internazionale sta lavorando per incoraggiare i diversi Paesi a pagare le emissioni di carbonio e un numero crescente di Stati sta adottando tali misure. «Crediamo che imporre un prezzo del carbonio a livello internazionale sia molto importante» per raggiungere gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi e che «65 dollari al 2030 sia un prezzo equo e pragmatico». Lo ha detto stamani alla Cop26 di Glasgow Kristalina Georgieva, direttore del Fondo monetario internazionale ed ex commissario europeo. «La crisi climatica è una minaccia alla stabilità dei sistemi finanziari – ha detto ancora Georgieva -. Gli investimenti verdi invece possono generare 30 milioni di green jobs e un aumento del Pil globale del 2%».

Greta indice due manifestazioni

Intanto l’attivista svedese Greta Thunberg ha indetto sui social due manifestazioni a Glasgow per i prossimi giorni, in concomitanza con la Cop26: uno sciopero del clima venerdi’ 5 alle 11 a Kelvingrove Park e una marcia sabato 6 con partenza sempre da Kelvingrove Park alle 11:30. Per Greta i leader politici che si sono incontrati nei giorni scorsi alla Cop26 «sembra già che i leader stiano rinunciando all’obiettivo di 1,5 gradi».
3 Novembre 2021
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