Smart working: verso protocollo condiviso con le parti sociali

Un protocollo congiunto con le parti sociali sullo smart working entro la fine di dicembre. È questo il percorso indicato alle parti sociali dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, aprendo i lavori del tavolo in corso al ministero. Un confronto che richiede tempi rapidi in vista della scadenza della normativa emergenziale a fine anno.
Proroga dello stato d’emergenza e futuro dello smart working
Il decreto con le norme anti-Covid in vigore per gestire la pandemia scade infatti il 31 dicembre. Il governo inizia quindi a ipotizzare come procedere, a partire dal 2022, per gestire questa fase, tenendo sotto costante monitoraggio l’andamento dei contagi. Tra le ipotesi c’è la possibile proroga dello stato di emergenza fino a marzo 2022 . L’eventuale proroga dello stato di emergenza richiederebbe quindi di rivedere anche le misure relative allo smart working sia nel settore pubblico sia in quello privato.
Le regole sullo smart working sono già state stabilite e il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta ha dichiarato di puntare al ritorno dei dipendenti pubblici in presenza, consentendo di rimanere al lavoro dall’esterno degli uffici a una quota non superiore al 15% . Lo stato di emergenza consente quindi di rinegoziare gli accordi sia nel settore pubblico sia nel privato, proprio sulla base dell’andamento della pandemia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA