Musica
4:24 pm, 2 Novembre 21 calendario

Nel nuovo singolo Fedez è la vittima sacrificale della società

Di: Patrizia Pertuso
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MUSICA Si apre con due statue, una bianca e una nera in cui Fedez tenta di baciarsi ma si respinge da solo. Morire Morire  è il nuovo brano che anticipa l’uscita dell’album Disumani il 26 novembre. Lui stesso sui suoi canali social ne dà l’annuncio.

L’opera, Il narcisista perfetto, realizzata da Francesco Vezzoli, spiega il rapper sulle sue storie di Instagram, verrà messa all’asta e tutto il ricavato sarà donato ad un progetto benefico collegato al disco «a cui lavoro da un anno», spiega Fedez.

Il singolo Morire Morire (https://www.youtube.com/watch?v=mfJIuRYv8mM) è stato condiviso dal rapper ieri a mezzanotte poche ore dopo l’annuncio dell’album.

Il nuovo video

Nel video disponibile su You Tube Fedez, vestito con un completo fucsia ed accompagnato da due body guard viene prima assalito dai fan, poi aggredito e picchiato a bastonate da un gruppo di teppisti e dopo quella che sembra essere stata una spedizione punitiva, lasciato a terra dolorante.

Infine il rapper viene immobilizzato su una barella con una camicia di forza da una squadra di persone dotate di maschere anti gas, portato davanti a quello che sembra un plotone di esecuzione, accoltellato da un prete ed infine crivellato a colpi di mitra da alcuni militari.

La sceneggiatura del video è stata scritta da Fedez e Daniele Bagolin, quest’ultimo anche regista della clip.

Fedez, vittima sacrificale della società

Il video diventa un mezzo per denunciare la violenza di una società ingiusta e senza leggi: “Morire, morire, morire per quello che conta, per le proprie idee. Morire, morire, morire ogni cazzo di volta, morire per te. E poi svegliarmi a pezzi come gli hooligan”, canta Fedez nel ritornello offrendo una visione molto amara della società in cui viviamo, sovrastata dalla violenza e senza una legge che tuteli le discriminazioni di genere e di disabilità. Eccoli, allora, i fan che fanno gruppo e si trasformano in un’orda dionisiaca; i bulli che pestano a sangue gli indifesi; la facile discriminazione effettuata su quanti vengono considerati pazzi da legare; infine, i corpi: da maltrattare, aggredire, fustigare, annientare. A meno che non ci si omologhi alla massa. Poco importa se colma di violenza e sopraffazioni: il branco è sempre più forte del singolo.

PATRIZIA PERTUSO

2 Novembre 2021
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