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4:11 pm, 2 Novembre 21 calendario
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Parteciparono al Rave di Settala, 5 giovani a giudizio

Di: Redazione Metronews
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Devono essere processati cinque giovani che presero parte per due giorni, il 25 e 26 maggio del 2019, ad un maxi rave party, con quasi 2mila persone, all’interno di un capannone a Settala, nel Milanese, che fu anche “un momento di propaganda organizzato dall’area della cosiddetta sinistra antagonista”. A deciderlo oggi il gip Guido Salvini, che ha disposto per loro l’imputazione coatta e dunque ha dato l’ordine al pm di formulare la richiesta di processo per occupazione abusiva.

La procura aveva chiesto l’archiviazione

La Procura milanese aveva chiesto l’archiviazione per i cinque indagati per tutti e tre i reati contestati, occupazione abusiva, deturpamento e danneggiamento, ma il giudice l’ha accolta solo per gli ultimi due (gli autori delle devastazioni non sono stati identificati con precisione), mentre ha disposto che il pm formuli la richiesta di rinvio a giudizio per il primo reato. Il pm aveva chiesto l’archiviazione sulla base della «considerazione che la partecipazione al raduno non comporterebbe di ‘per sé’ una attribuzione o attribuibilità di un reato».

Si potevano scoprire gli organizzatori del rave

«Appare evidente – ha scritto invece il gip – che tutti i partecipanti al party», tra cui i 5 giovani, «non potevano non avvedersi della situazione di completa illegalità in cui si trovavano», ossia «aver invaso un edificio industriale». Edificio che subì danneggiamenti «gravissimi» e che venne riempito di «scritte aggressive» come «10, 100, 1000, Nassyria». Nel provvedimento Salvini sottolinea che, «nonostante l’individuazione da parte dei Carabinieri della Stazione di Peschiera Borromeo» delle «targhe di un considerevole numero di autovetture presenti all’esterno del rave party, l’indagine è stata sostanzialmente abbandonata dagli inquirenti e si è conclusa con l’identificazione di solo cinque giovani».

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2 Novembre 2021
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