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8:57 pm, 1 Novembre 21 calendario

Per la Cop26 la sfida è sulla concretezza

Di: Redazione Metronews
Per la Cop26 la sfida è sulla concretezza
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Per la Cop26 la sfida è sulla concretezza. Il vertice sul clima si è aperto a Glasgow “ereditando” il magro lascito del G20 di Roma e con le pesantissime assenze di Cina e Russia. Dall’Italia è giunto l’accordo per ribadire il contenimento del riscaldamento globale sotto il tetto massimo di 1,5 gradi senza però specificare una data precisa; previsto poi un fondo per il clima da 100 miliardi per i Paesi in via di sviluppo e la “decarbonizzazione” «intorno a metà secolo», ma con lo stop entro l’anno ai finanziamenti per nuove centrali a carbone. Una vaghezza di date che i grandi inquinatori tendono ad allontanare. «Ci servono impegni forti per ridurre le emissioni entro il 2030. “Net zero” entro il 2050 è buono ma non è sufficiente – ha ricordato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen – ci serve un’azione vera in questo decennio, ora e subito». «Qui a Glasgow dobbiamo andare oltre gli impegni del G20 e fare di più – ha rimarcato il premier italiano, Mario Draghi – dobbiamo agire in modo più rapido e deciso». E «i giovani devono essere coinvolti e ascoltati». Draghi ha poi sottolineato che i soldi per agire «ci sono, ma vanno spesi bene e velocemente». Infine ha aggiunto: «Non credo si ottenga molto sul clima indicando i Paesi colpevoli e i Paesi innocenti, perché i colpevoli sono moltissimi e gli innocenti sono pochissimi, con lo scontro non si arriva a niente».

Per la Cop26 la sfida è sulla concretezza

Il tempo è «praticamente esaurito, ma sappiamo cosa fare: occorre affrontare il cambiamento climatico perchè il costo dell’inazione è di gran lunga superiore al costo di agire in maniera preventiva», ha detto il principe Carlo a Glasgow. «L’orologio dell’Apocalisse ticchetta sempre più forte e segna un minuto a mezzanotte – ha aggiunto il primo ministro britannico, Boris Johnson – quando scatterà la fine della vita umana su questo pianeta come la conosciamo. Abbiamo le tecnologie per disinnescare questo orologio e abbiamo i fondi. Abbiamo la creatività e la buona volontà per farlo». «Fallire non è un’opzione – ha sottolineato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres – fallire sarebbe una sentenza di morte. Dobbiamo salvare l’umanità e smettere di scavare le nostre stesse tombe». Sulla possibile riuscita della Cop26 pesano però le assenze di Russia e Cina. Mosca ha fatto sapere di puntare alla neutralità carbonica «entro il 2060»; mentre per Pechino è necessaria «un’azione più forte per affrontare insieme la sfida climatica». Intanto anche l’India sposta al 2070 il proprio obiettivo della neutralità carbonica. «Dobbiamo investire nell’energia pulita, ed è quello che faremo negli Usa, ridurremo le emissioni entro il 2030 – ha promesso invece il presidente americano, Joe Biden – nella lotta ai cambiamenti climatici nessuno può farcela da solo, agire è nell’interesse di tutti». La giovane attivista ambientalista Greta Thunberg ne è sicura: «Il cambiamento non verrà dai politici riuniti per la Cop26. Basta bla bla bla».

1 Novembre 2021
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