Fortissimo brillamento solare, rischio tempesta geomagnetica

Sulla superficie del Sole è stato osservato oggi dai satelliti un brillamento di classe X1, il più potente, esploso nel corso della tempesta che sta interessando la stella. Lo riferisce l’Agenzia spaziale britannica su Twitter. Il brillamento consiste in una liberazione di energia nella forma di una radiazione elettromagnetica e di particelle energetiche. La macchia solare da cui proveniva il brillamento è chiamata AR2887, è al centro del Sole e rivolta verso la Terra. Secondo Spaceweather.com, si è verificata l’espulsione di massa coronale (Cme, dal termine inglese Coronal Mass Ejection) che potrebbe raggiungere la Terra nel fine settimana e generare una tempesta geomagnetica.

Brillamento e campo magnetico

Dopo aver lasciato il Sole, spiega in un articolo pubblicato in passato l’Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf), il gas espulso in una Cme (ovvero il plasma) «si propaga nello spazio interplanetario sospinto dal vento solare, un flusso costante di particelle che ha origine dalla nostra stella e permea l’intero sistema solare, trasportando con sè anche una parte del campo magnetico originario». «Queste vere e proprie nuvole magnetiche di gas – prosegue l’articolo – ionizzato possono in alcuni casi raggiungere la Terra dopo pochi giorni e interagire con il campo magnetico terrestre, immettendo nell’atmosfera fasci di particelle energetiche che possono a loro volta dar luogo agli affascinanti fenomeni delle aurore polari; nei casi più gravi possono causare delle tempeste geomagnetiche in grado di compromettere satelliti e navicelle spaziali o di interferire con le comunicazioni radio e le apparecchiature elettroniche». L’evento, scrive oggi l’Ingv sulla propria pagina Facebook, ha provocato un forte blackout radio a onde corte centrato sul Sud America. Al momento l’Italia è coinvolta solo marginalmente.