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1:51 pm, 27 Ottobre 21 calendario

Ddl Zan, al voto segreto in Senato passa la “tagliola”

Di: Redazione Metronews
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Il ddl Zan va in soffitta: l’Aula del Senato ha approvato con 154 voti favorevoli, 131 contrari e due astenuti le richieste di Lega e FdI di non passaggio all’esame degli articoli del ddl, la cosiddetta tagliola. Nel centrosinistra c’era certezza di avere 149 voti a disposizione, ma 2 si sono astenuti e ben 16 senatori sono passati con il centrodestra.  Si blocca dunque l’iter in Senato della proposta di legge, che era stata già approvata dalla Camera. “Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il ddl è il responsabile del voto di oggi al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare”, ha scritto Alessandro Zan, Pd, su Twitter.

Zan, le reazioni

Sconfitta l’arroganza di Letta e dei M5S: hanno detto di no a tutte le proposte di mediazione, comprese quelle formulate dal Santo Padre, dalle associazioni e da molte famiglie, e hanno affossato il ddl Zan. Ora ripartiamo dalla proposte della Lega: combattere le discriminazioni lasciando fuori i bambini, la libertà di educazione, la teoria gender e i reati di opinione”, dice il leader della Lega Matteo Salvini.

«Chi troppo vuole nulla stringe. E’ stata sconfitta l’arroganza. Noi come votavamo lo abbiamo detto alla luce del sole, Idea-Cambiamo si è dissociata dal gruppo Misto che raccoglie, è bene non dimenticarlo, anche diversi ex M%S. Il Pd non ha fatto bene i propri calcoli, dimenticandosi forse che tra le loro fila ci sono anche diversi senatori cattolici», ha commentato Ignazio La Russa di FdI dopo il voto.

Serve a mio avviso un chiarimento e un confronto franco su quanto accaduto. Sono sconvolta. Ovviamente non credo che fosse previsto questo andare a un voto al buio. Mi si diceva sempre che i numeri c’erano, lo ha fatto anche il segretario Letta… sono dispiaciuta, arrabbiata”, ha commentato Valeria Fedeli, senatrice del Pd.

«Sono amareggiato per l’esito del voto del Senato. Per mesi ho messo in guardia in tutti i modi per una gestione fallimentare del provvedimento. Alla positiva apertura del segretario Letta, non è seguita una linea volta a trovare un accordo. Credo che il Pd dovrà interrogarsi a fondo su quanto è avvenuto», afferma il senatore Pd Andrea Marcucci.

“E’ chiaro che il no del Pd e dei M5S  al rinvio del voto segreto sul ddl Zan significava che le parole di Letta sulla ricerca di una mediazione erano solo l’ennesimo spot. La difesa dei diritti si fa approvando le leggi non nei salotti televisivi, in Parlamento dove ci si assume le responsabilità della sintesi, la fatica del compromesso, il rischio che qualcuno ti dica che si poteva ottenere di più. Senso del dovere che il Pd sembra aver perso per strada, impegnato com’è a rincorrere il M5S, quello che non votò nemmeno la legge sui unioni civili”. Così il presidente Iv, Ettore Rosato, su twitter.

«Dopo essere sopravvissuti di un solo voto a scrutinio palese a luglio, accettare oggi la roulette russa di un voto segreto senza un piano e senza paracadute, rifiutando anche un rinvio di qualche giorno per trovare una soluzione, è il più raro esempio d’insipienza e dilettantismo cui mi sia capitato di assistere in questi anni di politica. Significa non avere la più pallida idea di come funziona il parlamento. Una vergogna che invece di lavorare si sia tentata la fortuna, del tutto incuranti del peso di questo azzardo sulla vita delle persone. Chi ha messo in campo caparbiamente questa strategia fallimentare, dovrebbe sentire tutta la responsabilità di questo disastro storico», scrive  il sottosegretario all’interno Ivan Scalfarotto.

27 Ottobre 2021
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