Nuovo stadio: altro incontro tra Comune e squadre

Il dossier del nuovo stadio di San Siro torna alla ribalta. Lunedì si è svolto un nuovo incontro a Palazzo Marino tra il sindaco Giuseppe Sala e i rappresentanti di Inter e Milan. Un incontro interlocutorio, dopo il quale il Comune ha diffuso una nota: «L’amministrazione comunale- si legge – comprende l’esigenza delle squadre di calcio di dotarsi di un nuovo impianto che permetta loro di tornare a competere ai più alti livelli internazionale e intende favorire questo percorso». Tuttavia, aggiunge Palazzo Marino. «Va però individuata una soluzione che permetta di coniugare al meglio la sostenibilità ambientale del nuovo sviluppo urbanistico con l’investimento dei club». Tradotto: Palazzo Marino vuole capire dai club quanti fondi intendono mettere sul piatto per gli investimenti sociali sul quartiere di San Siro, in cambio del via libera alla mega speculazione immobiliare.
Del resto, sull’investimento complessivo da oltre un miliardo di euro, lo stadio pesa per circa 600 milioni, la parte rimanente degli investimenti di Inter e Milan dovrebbero andare per le “attività collaterali” (museo, alberghi, centro congressi, centro commerciale ecc…). Secondo il Milan si è trattato di un incontro «non risolutivo», ma comunque «positivo». Squadre e Comune si sono aggiornati a “brevissimo” per un nuovo incontro “tecnico”.
Quale progetto per San Siro?
Ma restano ancora numerosi gli aspetti non chiari dell’operazione, a partire da quale progetto abbiano scelto di realizzare le squadre: il “favorito” sembrerebbe “La Cattedrale” dello studio Populous. Più staccato appare infatti il progetto di Sportium per gli “Anelli di Milano”.
Salvare il Meazza
Intanto battono un colpo anche Riccardo Aceti e Nicola Magistretti, autori della “Galleria panoramica”, progetto che prevede la riqualificazione dell’attuale stadio, i quali chiedono la creazione di una commissione indipendente che valuti pro e contro delle diverse proposte. Il progetto Aceti-Magistretti salverebbe lo storico Meazza a costi molto più contenuti (circa 300 milioni di euro). Inoltre, la ristrutturazione non pregiudicherebbe l’utilizzo dell’impianto durante i lavori.
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