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4:06 pm, 25 Ottobre 21 calendario

Manovra, sindacati convocati. I nodi: cuneo fiscale e pensioni

Di: Redazione Metronews
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Settimana calda per la manovra economica: il presidente del Consiglio Mario Draghi ha convocato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil per domani alle 18. Tema dell’incontro sarà proprio  la manovra di bilancio. E i nodi sul tappeto restano sempre il taglio del cuneo fiscale e le pensioni, con il superamento di Quota 100 e le ipotesi Quota 102 e Quota 104.

Pensioni, l’ipotesi di Inps

Tra le candidate a sostituire Quota 100 che da dicembre verrà archiviata definitivamente, c’è un’altra proposta sul tavolo del confronto in corso, assieme a quota 102 e 104 e a quella molto più flessibile dei sindacati : è quella illustrata a più riprese in parlamento dal Presidente Inps, Pasquale Tridico, che ancora la settimana scorsa la presentava come l’unica soluzione “davvero flessibile e finanziariamente compatibile” nei costi e dalla platea molto più consistente di quanto abbia mai portato a casa la sperimentazione leghista. Parliamo della cosiddetta pensione in due tempi: l’ipotesi è di anticipare, per chi abbia compiuto 63-64 anni e volesse lasciare il lavoro, solo la quota contributiva della pensione rinviando l’assegno totale, comprensivo anche della parte retributiva, al compimento dei 67 anni. Una volta raggiunta la pensione di vecchiaia invece al lavoratore spetterà l’assegno pieno, completo di quota retributiva e quota contributiva. Nessuna gabbia rigida dunque entro cui contenere i futuri pensionati solo l’opportunità della scelta con costi per le casse dello Stato, nel medio periodo, sostanzialmente azzerati. A conti fatti, stimava ancora l’Inps, sarebbero circa 203 mila le pensioni aggiuntive attivabili tra il 2022 e il 2024 cui sommarne altre 129mila dal 2025 al 2027 per un totale complessivo di 332mila pensioni dal 2022 al 2027. E anche i costi si aggirerebbero intorno ai 4,2 miliardi di euro tra il 2022 e il 2027 che sarebbero poi recuperati da risparmi di spesa che dal 2027 al 2031 potrebbero ammontare a circa 2 miliardi di euro complessivamente. Per accedere al pensionamento in due tempi, ricordava ancora Tridico, oltre al requisito di età, almeno 63-64 anni occorre essere in possesso di almeno 20 anni di contribuzione e aver maturato al momento della scelta una quota contributiva di pensione di importo pari o superiore a 1,2 volte l’assegno sociale. Questo per circoscrivere la platea che potrà accedere al pensionamento anticipato ed evitare assegni poveri. La proposta prevede inoltre la cumulabilità della mini-pensione con i redditi da lavoro dipendente, autonomo e la possibilità di ancorare la prestazione a futuri meccanismi di staffetta generazionale, legati al part time mentre esclude categoricamente la possibilità di convivenza con il Reddito di cittadinanza , l’ape sociale e l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.

“Serve taglio forte del cuneo fiscale”

Il costo del lavoro non ci rende competitivi, per questo abbiamo chiesto e chiediamo in maniera forte un intervento del taglio contributivo del cuneo fiscale perché è l’unica cosa su cui in questo momento il nostro Paese può lavorare per rendere attrattive e competitive le nostre imprese”, ha rimarcato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, a margine dell’assemblea degli industriali torinesi. A chi gli chiede se gli 8 miliardi previsti dalla manovra debbano essere messi per il taglio del cuneo fiscale, Bonomi ha risposto: “Confindustria lo ha sempre detto, deve essere tutto sul cuneo fiscale, perché sennò non si ha impatto. La storia ha dimostrato – ha aggiunto Bonomi – che interventi che non hanno almeno la doppia cifra non hanno un impatto importante, noi auspicavamo almeno 10 miliardi, tutto per dare più soldi in tasca agli italiani e quindi stimolare la domanda interna che è ancora ferma». «Io credo che dovrebbe essere responsabilità di tutti avere l’ossessione della crescita. E’ una manovra che vede molti partiti lottare per la loro bandiere e non guardare all’insieme del provvedimento. Con questa manovra noi abbiamo l’occasione di iniziare un percorso che affianca il Pnrr, che dovrebbe essere tutto concentrato sulla crescita, perchè noi abbiamo contratto un debito pubblico emergenziale non indifferente. Next generation Eu è un debito delle future generazioni. Io credo che dovrebbe essere responsabilità di tutti avere l’ossessione alla crescita. Se guardo alle manovre che mi vengono proposte: 1 miliardo in più per il Reddito di cittadinanza, quota 102 e poi tante altre bandierine, io faccio fatica a capire dov’è la crescita”.

25 Ottobre 2021
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