Caso Eitan
3:18 pm, 25 Ottobre 21 calendario
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Il tribunale di Tel Aviv: «Eitan deve tornare in Italia»

Di: Redazione Metronews
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Il tribunale della famiglia di Tel Aviv ha deciso che Eitan Biran, il piccolo unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone, debba rientrare in Italia dalla zia paterna Aya Biran. Lo ha riferito la stampa israeliana, citando la sentenza del giudice . La giudice Iris Ilotovich-Segal ha respinto la tesi del nonno materno, Shmuel Peleg, secondo cui Israele è il luogo normale di residenza del bimbo così come la tesi che abbia due luoghi di residenza, Israele e Italia.

Eitan più legato all’Italia

La corte ha rigettato anche la tesi di Peleg convinto che Israele sia il luogo dove debba crescere Eitan dal momento che i suoi genitori, morti nella tragedia della funivia, volevano tornare a vivere nello Stato ebraico. La giudice ha messo l’accento sulla continuità nella vita del minore, arrivato in Italia appena nato e lì vissuto finora. Eitan Biran ha «legami più forti e si sente più a suo agio con la sua famiglia italiana e l’ambiente circostante di quanto non ne abbia con la sua famiglia israeliana e l’ambiente circostante». Secondo il giudice, riporta il sito del Jerusalem Post, il nonno del bambino ha violato la Convenzione dell’Aja portando in Israele il bambino senza copertura giuridica.  Peleg dovrà anche pagare 70mila Shekel (circa 18mila euro) di spese processuali.

Appello del giudice alle famiglie: «Ricucite lo strappo»

Un appello a «ricucire lo strappo» è stato lanciato dalla giudice del tribunale che ha stabilito il ritorno di Eitan Biran in Italia alle famiglie del bambino. E’ quanto riportano i media israeliani, secondo cui il giudice ha evidenziato come il “benessere” di Eitan richieda una collaborazione. «Nella fase in cui siamo – ha dichiarato nella sentenza – è di fondamentale importanza concentrarsi sulle condizioni di salute ed emotive del minore e dargli il sostegno, le cure e l’affetto di cui ha bisogno a causa della tragedia che ha colpito lui e la sua famiglia».

Felice la zia paterna

«Non ci sono nè vincitori nè vinti, c’è solo Eitan. Tutto quello che vogliamo per lui è che ritorni presto nella sua casa, ai suoi amici a scuola, alla sua famiglia e specialmente alle sue cure terapeutiche di cui ha così tanto bisogno». E’ il commento degli avvocati di Aya Biram, Shmuel Moran e Avi Chimi, alla luce della sentenza della giudice del tribunale della Famiglia di Tel Aviv sul caso che riguarda Eitan. «Sono felice per la decisione dei giudici di Tel Aviv». Sono le parole pronunciate da Aya.

Il nonno di Eitan farà ricorso

La famiglia Peleg farà ricorso contro la sentenza del tribunale della famiglia di Tel Aviv. Lo ha dichiarato ad Adnkronos Gadi Solomon, il portavoce di Shmuel Peleg, il nonno di Eitan che lo ha portato in Israele sottraendolo alla custodia della zia paterna Aya, suo tutore legale.

25 Ottobre 2021
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