Festa del Cinema di Roma
12:52 pm, 21 Ottobre 21 calendario
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C’mon C’mon con Phoenix conquista alla Festa di Roma

Di: Orietta Cicchinelli
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Da applausi Joaquin Phoenix e il piccolo Woody Norman nel prezioso C’mon C’mon. Presentato in Selezione Ufficiale alla XVI Festa del cinema di Roma, il film conquista una gremita Sala Petrassi. Tra i chiaroscuri di un girato tutto in bianco e nero, le immagini e i suoni di Los Angeles, New York e New Orleans, città che più diverse non si può, inseguendo un giornalista di mezza età che se ne va in giro a intervistare ragazzini sulla loro visione del Futuro, C’mon C’mon arriva dritto al cuore di genitori e figli. E fa riflettere e sorridere (il contrasto tra l’energia dei piccoli che parlano e parlano, senza sosta, e la stanchezza dei grandi che vorrebbero il silenzio, salvo poi pentirsene…) e commuove. Insomma non  lascia scampo ai sentimenti.

C’mon C’mon perché si può solo andare avanti

Scritto e diretto da Mike Mills che, dopo un film ispirato a suo padre (Beginners) e uno alla madre (Le donne della mia vita), si cimenta in un’opera ancor più personale: una storia che scava nel rapporto adulti-bambini. Protagonista è Joaquin Phoenix-Johnny che deve prendersi cura di un bambino di 8 anni, Jesse (Woody Norman), figlio di sua sorella, mentre lei si occupa del marito  che soffre di disturbi mentali. È la prima volta per lui come “padre” e questo lo porterà a riflettere sull’amore, la genitorialità e il senso del futuro. Nel cast anche Gaby Hoffmann (Perdona e dimenticaWild), Scoot McNairy (MonstersL’amore bugiardo).

Se i bambini fanno i grandi

Storie di bimbi cresciuti troppo in fretta e di bimbi che si rifiutano di crescere o s’interrogano sul “perché i grandi pensano di avere sempre ragione”, scorrono nella pellicola. Ragazzini e ragazzine di diverse estrazioni sociali che sognano o che non hanno mai sognato un futuro (perché magari hanno il papà in carcere e devono prendersi cura della sorella più piccola), o che si rifiutano di parlarne. Personcine che dovranno un giorno (lo sanno già) forse cedere e omologarsi alla normalità, non senza prima recalcitrare. Ma poi, chiede il piccolo Jesse rispondendo allo zio Johnny: cos’è la normalità? Appunto. E sono tante le domande  senza risposta che affollano la mente dei più piccoli e che Jesse non ha paura di fare. Perché, ad esempio, i grandi non parlano mentre da piccoli parlavano molto? Bla bla bla, ripete spesso l’impunito ragazzino allo zio che non risponde con sincerità alle questioni, e cerca di dribblare per indorare la pillola dell’amara verità.

Com’è difficile essere esser madre/padre e figli

Nessuno sa come si fa a prendersi cura dei bambini. Questo è certo. Una madre? Fa quel che può o che ritiene sia meglio, dà tutta se stessa, ma anche questo spesso non basta, perché quella creatura non ha chiesto lei di venire al mondo e il compito di “proteggerla” è ingrato. Lo stesso dicesi per un buon papà. E se Jesse si “diverte” ogni sera a impersonare un orfano – giocando con la madre che asseconda la sua strana fantasia – un motivo ci sarà. È forse il pretesto per parlare di com’era la sua mamma nell’età dell’innocenza, quando si divertiva con lui e sembrava ai suoi occhi di bimbo più spensierata? Può essere, visto che la malattia del papà ha cambiato gli equilibri della famiglia e allontanato fratello e sorella dopo la morte della madre. Ma come si può essere felici su questa strana e bellissima terra che stiamo distruggendo?

Ecologia e Futuro in C’mon C’mon

Nel film anche il tema dell’ecologia non è secondario. Alcuni bambini, intervistati dal giornalista, confessano davanti al microfono di aver “paura che il mondo stia per finire”. Tristezza e meraviglia si mescolano nei loro occhi e nelle loro parole.  «Ti ricorderai un giorno di questo viaggio?» chiede ad un certo punto Johnny al piccolo Jesse che ha la risposta pronta. Certo che sì, perché lui ha un QI superiore allo zio!

Alla fine del viaggio l’inaridito cuore del protagonista sarà sciolto, ma lo sarebbe il cuore di chiunque davanti all’affermazione di Jesse che, a luci spente, mentre lo zio dorme, si auto-intervista. «Il Futuro? Non succederà mai quel che pensi o succederanno cose che non avresti mai pensato. Tu puoi e devi solo fare il tifo e andare avanti: C’mon C’mon C’mon!».Voci di bimbi sui titoli di coda.

21 Ottobre 2021
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