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5:05 pm, 21 Ottobre 21 calendario

Bankitalia e Tesoro ottimisti su ripresa con un occhio al debito

Di: Redazione Metronews
Bankitalia e Tesoro ottimisti sulla ripresa
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Bankitalia e Tesoro ottimisti su ripresa. L’Italia naviga oltre le attese e la ripresa va ancora sostenuta, ma non appena le condizioni lo consentiranno bisognerà pensare al rientro del disavanzo. Il rilancio della crescita, ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, è «la via maestra per ridurre il peso del debito, che costituisce un elemento di intrinseca fragilità della nostra economia». Tuttavia, ha avvertito, non è «possibile limitarsi a contare su un onere del debito mantenuto indefinitamente sugli attuali eccezionalmente bassi livelli, che riflettono anche l’orientamento straordinariamente espansivo della politica monetaria». E dunque, «per evitare il riproporsi dei rischi di instabilità sperimentati in passato, superata la crisi sarà necessario accelerare il rientro, anche ricostituendo adeguati avanzi primari». Con l’avvertenza che esiste debito “buono” e debito “cattivo”. «Si può ricorrere al debito – ha ammonito il numero uno di Palazzo Koch – per finanziare investimenti cruciali per l’attività produttiva, e in Italia certamente non mancano aree in cui occorre spendere di più, a partire dalle infrastrutture, dall’innovazione e dall’istruzione. Vi si può fare ricorso in condizioni congiunturali avverse per finanziare gli ammortizzatori sociali, e in situazioni di emergenza, come quelle determinate dalla pandemia, per consentire l’attuazione di interventi straordinari. Ma di regola il debito non può essere impiegato a copertura delle spese correnti». Sul punto è d’accordo anche il ministro dell’Economia, Daniele Franco. «Dobbiamo essere pronti all’aumento dei tassi d’interesse: occorre tornare ad avere avanzi primari, come avveniva fino al 2019», ha affermato. «Entro la fine del decennio – ha aggiunto – contiamo di riportare il rapporto debito-pil dove stava prima della crisi pandemica: è un punto importante perchè libererà risorse per altri utilizzi, attenuerà le pressioni sullo spread e aumenterà l’autonomia della nostra politica economica».

Bankitalia e Tesoro ottimisti su ripresa

La manovra per il 2022, ha sostenuto il ministro, resta comunque espansiva e si pone l’obiettivo di «sostenere l’economia e la società nella fase di uscita dalla pandemia e rafforzare il tasso di crescita a medio termine», riducendo il carico fiscale e rafforzando sanità, investimenti, ricerca e sostegno alle politiche sociali. Il taglio del cuneo fiscale, ha aggiunto, è una priorità: e nella legge di bilancio sono appostati 8 miliardi di euro per il taglio del prelievo. Non mancheranno, inoltre, ha promesso l’inquilino di via XX settembre, nuovi interventi sul caro-bollette, il cui aumento «può frenare il consolidarsi della ripresa». Bankitalia e Tesoro si mostrano ottimisti sulla ripresa: per entrambi il Pil salirà del 6% quest’anno. Tuttavia, ha sottolineato Visco, il mero ritorno ai livelli pre-Covid «per il nostro Paese non costituisce un obiettivo sufficiente». La ripresa deve essere invece occasione per mettere mano ai nodi strutturali della nostra economia e, in particolare, ai ritardi sul fronte della produttività e degli investimenti. Tra il 2007 e il 2013, ha ricordato il governatore, «la caduta del Pil aveva raggiunto l’8,5 per cento e il successivo recupero era stato molto lento. Nel 2019 il prodotto era ancora quasi 4 punti percentuali più basso che nel 2007; l’occupazione era risalita ai valori del 2007 solo grazie a una forte espansione degli impieghi a tempo parziale; i divari territoriali erano tornati ad ampliarsi. Il ristagno della produttività osservato dalla metà degli anni Novanta, la doppia recessione e la modesta successiva ripresa hanno così determinato un arretramento rispetto agli altri Paesi avanzati: il prodotto pro capite, che nel 1995 era circa 10 punti percentuali più elevato della media dei 19 Paesi che attualmente appartengono all’area dell’euro, nel 2019 era di quasi 10 punti più basso della media di quegli stessi Paesi».

Pnrr opportunità da non fallire

In questo senso il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta un’opportunità da non fallire. «Una piena realizzazione del Pnrr», ha spiegato Visco, «costituisce un’occasione che l’Italia non può perdere, soprattutto per i giovani, ai quali nell’ultimo quarto di secolo il Paese ha offerto modeste possibilità di lavoro di qualità, costringendo molti, spesso i più qualificati, a costruire il proprio futuro all’estero». Il Piano, ha proseguito, «sosterrà la ripresa nel breve termine, ma il suo successo si misurerà dalla capacità di affrontare i nodi strutturali che frenano la crescita e di mobilitare le risorse private che da troppo tempo stentano a trovare impiego nel nostro sistema produttivo». Non manca un appello all’Europa nel discorso di Visco. Nonostante l’eccezionale sforzo messo in campo, ha rilevato, «la pandemia ha tuttavia ulteriormente mostrato i limiti degli attuali assetti europei, che non prevedono una capacità di bilancio comune». L’obiettivo deve essere arrivare a un debito comune. E, secondo il governatore, «per garantire in tempi rapidi liquidità e spessore al mercato di questo nuovo strumento si può pensare a una gestione comune di una parte dei debiti dei singoli paesi attraverso un fondo di ammortamento che ritirerebbe gli strumenti nazionali emettendo titoli europei». Partendo «almeno» dal «debito contratto da tutti i Paesi membri negli ultimi due anni per far fronte agli effetti della pandemia».

I sindacati: serve confronto sulle pensioni

Serve una riforma complessiva del sistema previdenziale e per questo è necessario avviare subito il confronto con le parti sociali. Lo affermano Spi-Cgil, Fnp- Cisl, Uilp-Uil. «Ad oggi – dichiarano i segretari generali Ivan Pedretti, Piero Ragazzini, Carmelo Barbagallo – per quanto riguarda la Legge di Bilancio non abbiamo ricevuto alcuna convocazione dal Governo. Prima dell’approvazione è necessario invece instaurare un confronto serio e non intermittente con le parti sociali». I sindacati dei pensionati ribadiscono l’esigenza «di una riforma complessiva della legge Fornero, che affronti i bisogni di giovani, donne, lavoratori e pensionati». In particolare, per quanto riguarda i pensionati, Cgil, Cisl, Uil e Spi, Fnp, Uilp evidenziano la necessità «di misure che tutelino in modo più efficace il potere d’acquisto, a partire dall’ampliamento della platea dei beneficiari della quattordicesima con l’incremento dell’importo per chi già la riceve, e dall’adozione di un meccanismo più equo di rivalutazione». Per quanto riguarda il capitolo sanità, benchè si apprezzi l’aumento del Fondo Sanitario Nazionale programmato dal Governo, i sindacati rimarcano «la necessità di una riforma complessiva del Servizio sanitario nazionale, maggiormente incentrata su territorialità e domiciliarità e l’emanazione di una Legge quadro nazionale sulla Non Autosufficienza, introdotta già a partire dalla prossima Legge di Bilancio». «Serve inoltre – hanno concluso i Segretari – un intervento deciso per combattere l’evasione e per ridurre la pressione fiscale su lavoratori e pensionati, che sono il vero ammortizzatore sociale del Paese e un’importante risorsa per la società».

Salvini contro gli scaloni

«Chiederò oggi stesso un confronto anche con i segretari confederali dei principali sindacati per avere una proposta unitaria che tenga insieme le proposte di tutti». Così il segretario leghista Matteo Salvini al termine della riunione con i suoi parlamentari. «Ascolto ogni proposta. Chiederò un incontro ai leader sindacali. Il tema lavoro, il tema tasse e il tema pensioni sono temi centrali su cui Lega, Fdi e Fi hanno il dovere di lavorare insieme. Finita la campagna elettorale non si parlerà più di allarmi che servivano solo in campagna elettorale», ha aggiunto. «Abbiamo parlato dell’impegno della Lega per difendere le pensioni – ha aggiunto Salvini – sicuramente il ritorno alla legge Fornero o scaloni dal primo gennaio dopo il Covid non sono la soluzione. Siamo al lavoro per trovare una soluzione equilibrata».

21 Ottobre 2021
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