Covid
10:14 pm, 20 Ottobre 21 calendario
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I vaccinati deceduti di Covid sono il 3,7% , iperfragili e più anziani

Di: Redazione Metronews
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Chi sono e quanti sono i vaccinati deceduti per Covid? L’Istituto Superiore di Sanità ha prodotto un report che analizza le caratteristiche delle 130468 vittime del Covid dall’inizio della pandemia al 5 ottobre. Emerge che dal 1 febbraio 2021 (come data di avvio indicativa della campagna vaccinale) al 5 ottobre 2021 in Italia sono morte 33.620 persone positive al Coronavirus che non avevano ancora ricevuto alcuna dose di vaccinazione (non vaccinati-nessuna dose), 2.130 sono stati  i decessi di positivi cosiddetti vaccinati con contagio precoce, ossia che avevano ricevuto una sola dose o entro i 14 giorni di piena efficacia della seconda dose  e 1.440 i decessi SARS-COV-2 positivi in vaccinati con ciclo vaccinale completo (3,7% di tutti i decessi SARS-COV-2 positivi avvenuti nel periodo dal 01/02/2021 al 05/10/2021).    Si tratta di pazienti che  hanno un’età media più alta (85,5 vs 78,3) rispetto ai non vaccinati e anche il numero medio di patologie osservate è molto più alto in questo gruppo (5  vs 3,9 patologie pre-esistenti). L’analisi a campione delle cartelle cliniche  indica che la presenza di cardiopatie (cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale e scompenso cardiaco), di demenza e di cancro si è dimostrata più alta nel campione di vaccinati.

Vaccinati con patologie complesse

 «I risultati qui presentati – spiega Graziano Onder, direttore del dipartimento di Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Iss – indicano chiaramente che le persone decedute dopo il completamento del ciclo vaccinale hanno un elevato livello di complessità clinica, significativamente superiore rispetto alle persone che non hanno potuto beneficiare dell’effetto del vaccino a causa di un contagio precoce o perchè non hanno neanche iniziato il ciclo vaccinale. E’ possibile ipotizzare che i pazienti molto anziani e con numerose patologie possono avere una ridotta risposta immunitaria e pertanto essere suscettibili all’infezione da SARS-CoV-2 e alle sue complicanze pur essendo stati vaccinati. Queste persone molto fragili e con una ridotta risposta immunitaria, sono quelle che possono maggiormente beneficiare di una ampia copertura vaccinale dell’intera popolazione in quanto ciò riduce ulteriormente il rischio di infezione. Ridurre la circolazione del virus è il miglior modo per proteggerli».

Età media 80 anni

Il report descrive le caratteristiche di 130.468 pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 in Italia dall’inizio della sorveglianza al 5 ottobre 2021 riportati dalla Sorveglianza Integrata COVID-19 coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 80 anni. Le donne decedute sono 56.792 (43,5%). Solo nella fascia di età maggiore di 90 anni il numero di decessi di sesso femminile è superiore a quelli di sesso maschile, dato da mettere in relazione al fatto che la popolazione in questa fascia è costituita per circa il 72% da donne. Complessivamente, le donne decedute dopo aver contratto infezione da SARS-CoV-2 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 85 anni – uomini 80 anni). Al 5 ottobre 2021 sono 1.601 (1,2%), i pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 399 di questi avevano meno di 40 anni (245 uomini e 154 donne con età compresa tra 0 e 39 anni).

 

20 Ottobre 2021
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