Festa del Cinema
7:30 pm, 20 Ottobre 21 calendario
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Red Carpet affollato alla Festa di Roma

Di: Orietta Cicchinelli
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«Con il film “Ladri di biciclette” del grande Vittorio De Sica mi sono innamorato del cinema». Così Alfonso Cuarón attraversando il red carpet della Festa del cinema di Roma che oggi è stata all’insegna del grande Oliver Stone. Esponente di spicco della Nouvelle Vague, il regista e sceneggiatore è all’Auditorium Parco della Musica stasera per un Incontro Ravvicinato dedicato proprio ai titoli che hanno segnato la sua vita.

Totò fonte d’ispirazione per Cuaròn

«Un attore italiano fra i miei preferiti e che mi ispira di piu? Uno su tutti: Totò». Risponde Cuaròn continuando la sua marcia e cercando di accontentare i giornalisti lungo le transenne. In completo nero, il regista-premio Oscar sceglie il principe Antonio de Curtis come attore preferito e a cui ispirarsi quando pensa all’Italia. Ma ha poi parole di elogio per il cinema nostrano in generale e per i suoi registi. E incalzato su un paio di nomi afferma: «Beh, sicuramente mi piace moltissimo come lavora Luca Guadagnino e poi c’è un’altra grande regista-attrice che è Valeria Golino. C’è tutta una nuova generazione in Italia di registi interessanti. Il film italiano preferito? Tutti penso al neorealismo, ai grandi registi da allora in poi. Mi piace tutto».

Un Red carpet affollato

Ma è davvero un tappeto rosso affollato stasera al Parco della Musica e che si è aperto all’insegna di Caterina Caselli e del documentario a lei dedicato “Una vita, 100 vite”. Da cantante negli Anni ‘60 a produttrice di successo il passo non è poi così breve. «A volte ho avuto qualche rammarico – confessa – ma solo per poco. Passare dal centro del palcoscenico a dietro le quinte è stato bello. A questo proposito – continua – faccio mia una risposta di Quentin Tarantino, passato dal ruolo di attore a quello di regista. Alla domanda sulla sua preferenza ha spiegato che l’attore si occupa essenzialmente solo di se stesso, mentre il regista si preoccupa di mettere al centro la storia e tutti i protagonisti. Ecco, con le dovute proporzioni, mi piace pensare di aver fatto questo con la musica e con gli artisti e sono felice!». Una grande.

Da Sangiorgi a Malika

Lo dimostrano gli artisti della sua premiata e pregiata scuderia che “sfilano” allegri verso la cavea per imboccare le scale dell’Auditorium. Dai più giovani Sangiovanni e Madame (rivelazioni dell’anno in ambito musicale) al sempre elegante Giuliano Sangiorgi, alla solare Malika Ayane che elogiano in coro l’entusiasmo di una donna coraggiosa e audace che ha trasformato la sua passione in mestiere. “!l suo più grande merito – dice il frontman e leader dei Negramaro – è aver saputo mettere insieme anime diverse riuscendo a farle interagire». Come fece, ad esempio, con Edoardo Bennato e Gianna Nannini (che più diversi non si può!) nel celebre Inno di Italia ’90 “Un’estate italiana”. Un’operazione di successo. Una di una lunga serie che continua ad inanellare la Caselli dall’alto dei suoi 75 anni ben portati. Da applausi!

 

20 Ottobre 2021
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