Caterina Caselli: «L’anticonformista se ne frega dei like»

Caterina Caselli sbarca alla Festa del Cinema di Roma. E lo fa con la naturalezza di chi ha scelto di fare della sua passione, la musica, un mestiere, anzi, quasi una ragione di vita. E lei che di epoche e mutamenti ne ha visti e assaporati, con la curiosità di un’attenta e acuta osservatrice, al di là di mode e conformismi non ha dubbi. «Chi è oggi il vero anticonformista? Chi vive per se stesso, riesce a portare avanti le sue idee senza cercare disperatamente il consenso e se ne frega dei like», assicura lei.

Caterina Caselli “Una vita, 100 vite”

Anticonformista e controcorrente da sempre, Caterina Caselli è su red carpet dell’Auditorium per il docu-film “Una vita, 100 vite”, diretto da Renato De Maria, presentato tra gli Eventi Speciali della XVI edizione della kermesse. «L’anticonformista vero – aggiunge sorridendo bonariamente – è chi cerca di vivere bene con se stesso, ma questo lo dico adesso che ho 75 anni, quando sei giovane non sempre è facile».

Il coraggio di essere se stessi

Il documentario racconta i tanti volti di un personaggio importante punto di riferimento nella scena dello spettacolo italiano. Nel film si alternano aneddoti intimi e testimonianze pubbliche. E viene fuori il ritratto di una donna che ha attraversato il tempo e talvolta lo ha anticipato, con coraggio. «L’ho fatto soprattutto per i miei nipoti – confessa la produttrice – perché potessero capire cosa stava facendo la loro nonna, sempre vestita in un modo strano».

Travolti dalla vitalità di Caterina Caselli

Dal canto suo il regista Renato De Maria ammette: «Quello che mi ha catalizzato di Caterina Caselli è senza dubbio la sua vitalità. Ancora oggi, quando ci vediamo, vengo investito dalla sua esuberanza, forse dovuta anche alla “emilianità” che ci accomuna».
Mentre lei, da artista rivoluzionaria Anni ’60 a imprenditrice che ha portato la musica italiana nel mondo, aggiunge: «Questo film mi ha stimolato. Mi sono trovata molto a mio agio con Renato e sono riuscita a far venire fuori la parte di me più emozionale. Mi sembra di aver dato la mia verità. Avere questa opportunità è stato importante non solo per raccontare aneddoti e episodi mai riferiti, ma anche per verificarmi, e fare un consuntivo di me stessa».