Roma, San Giovanni gremita per la Cgil
Piazza San Giovanni a Roma, dopo l’assalto di Forza Nuova alla sede della Cgil, è gremita da decine di migliaia di persone giunte da tutta Italia ma la voce è unica e chiede di sciogliere i movimenti neofascisti e dire no alle violenze. “A me, Luigi e Pierpaolo sono bastati cinque minuti” per decidere di chiamare a raduno tutti coloro che difendono la democrazia perché l’attacco di sabato scorso “non è stato solo alla Cgil ma a tutto il sindacato”, spiega Maurizio Landini visibilmente emozionato dal palco della manifestazione ‘Mai più fascismi”. E a rispondere alla chiamata arrivano in piazza San Giovanni in 200.000, secondo gli organizzatori. Circa 60 mila, secondo la Questura di Roma. Per l’occasione Landini sfoggia una cravatta rosso fuoco, ed è la prima volta a un comizio. “Questa bellissima piazza parla a tutto il Paese, è una piazza davvero stupenda – esordisce il leader della Cgil – rappresenta tutta l’Italia che vuole cambiare questo paese, che vuole chiudere la storia di violenza politica che colpisce tutta la società. Si è antifascisti per garantire la democrazia di tutti e i principi della nostra costituzione”. “Questa piazza chiede atti concreti, dalla solidarietà si deve passare all’azione concreta, lo Stato dimostri la sua forza democratica nell’applicare le leggi e i principi della costituzione”, ribadisce Landini. E rispondendo alle parole del segretario della Lega, Matteo Salvini, dice che questa mobilitazione “non è di parte ma una manifestazione che difende la democrazia di tutti”.
Cgil, Cisl e Uil sul palco
Sul palco si alternano i tre leader di Cgil, Cisl e Uil con lavoratori e pensionati. Per Bombardieri, leader della Uil, “in questa piazza c’è la nuova Resistenza. Cgil Cisl e Uil sono organizzazioni antifasciste e non c’è spazio nè per gli squadristi nè per i violenti”. Quando sale sul palco Luigi Sbarra, della Cisl, chiede a governo e imprese di raccogliere la sfida e intraprendere il cammino verso il Patto sociale “senza fasi alterne, senza stop and go, insieme, con un nuovo metodo autenticamente partecipativo, con un dialogo sociale strutturato che non si limiti a incontri puramente informativi, con investimenti, progetti veri, responsabilità, una politica industriale forte”.
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