green bond
1:37 pm, 12 Ottobre 21 calendario

La Ue colloca il suo primo Green Bond, da 12 miliardi

Di: Redazione Metronews
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L’Unione Europea ha collocato oggi il suo primo Green Bond da 12 miliardi di euro con scadenza febbraio 2037. In questo modo l’Ue compie il primo passo per diventare il maggior emittente di debito ecologico. Il Green bond rappresenta il maggior collocamento di obbligazioni verdi nel mercato dei titoli di stato fino ad oggi. L’obbligazione finanzierà i progetti per l’ambiente degli Stati membri nell’ambito del fondo per la ripresa post Covid.

Green bond e sostenibilità, gli investitori ci credono

Gli investitori sono pronti a sostenere la spinta verso le emissioni nette zero: uno su due, infatti, afferma che gli asset manager dovrebbero usare la loro influenza come azionisti di società che fanno ampio ricorso al carbonio per aiutare ad agevolare la riduzione delle emissioni di CO2. Dato, questo, che suggerisce che gli investitori sono pronti a utilizzare il loro capitale per investire in soluzioni sostenibili che aiutino a raggiungere l’obiettivo delle emissioni nette zero. Sono i risultati della seconda edizione della Planetary Pulse survey Investire per un mondo carbon free: ecco cosa vogliono gli investitori di Ninety One. La ricerca è stata condotta su oltre 6000 investitori professionali in dieci mercati (Regno Unito, Germania, Italia, Danimarca, Svezia, Sudafrica, Singapore, Hong Kong, Stati Uniti e Canada).
Sulla base delle risposte alle domande sugli investimenti e in particolare su quelli sostenibili, gli intervistati sono stati suddivisi in quattro gruppi corrispondenti a quattro differenti personalità di investitori. Nonostante un chiaro gap nelle conoscenze, il concetto di investire il proprio capitale per permettere di raggiungere lo zero netto piace a 4 investitori su 5. Tuttavia, molti rimangono scettici sulla loro reale capacità di contribuire agli sforzi per affrontare il cambiamento climatico, con il 61% che ritiene che il compito di affrontare queste problematiche dovrebbe spettare a coloro che sono i veri responsabili dell’inquinamento.

Le emissioni di carbonio

La ricerca, attraverso il questionario, ha permesso poi agli investitori di riflettere brevemente sui possibili esiti sia delle azioni di engagement sia, invece, del disinvestimento: ebbene, al termine dell’analisi è risultato che, nelle loro preferenze, il disinvestimento ha perso 6 punti percentuali, mentre ne ha guadagnati 5 l’engagement proattivo con le aziende per ridurre le emissioni di carbonio. Ciò indica che dedicare del tempo a chiarire il tema dell’impatto degli investimenti è vitale. Tutte le tipologie di investitori identificate hanno perciò cambiato punto di vista su come affrontare l’investimento per lo zero netto quando hanno avuto la possibilità di discutere la questione. È evidente che disinvestire dalle società che sono responsabili delle maggiori emissioni creerà rischi significativi e conseguenze inevitabili per i mercati emergenti, privandoli di capitali. Mentre quasi la metà (49%) degli investitori si è detta consapevole dell’impatto negativo che la strada del disinvestimento avrà sul mondo in via di sviluppo, è necessaria maggiore condivisione per aumentare la consapevolezza sull’importanza dell’allocazione di capitali per garantire una transizione globale e inclusiva verso lo zero netto. “Crediamo concretamente nella sostenibilità – dice Hendrik du Toit, fondatore e Ceo di Ninety One – Tuttavia, c’è un fatto incontrovertibile e che fa riflettere sulla spinta allo zero netto: qualsiasi sforzo che non coinvolga tutti i 7,9 miliardi di persone nel mondo è destinato a fallire. Per salvare davvero il pianeta, dobbiamo aiutare i mercati emergenti a diventare green. Questo richiede solidi mercati del carbonio, accordi che permettano di utilizzare una parte del debito a favore del clima e opzioni di finanziamento per accelerare la transizione. In quanto società che affonda le sue radici in Sudafrica, comprendiamo questa esigenza forse meglio di molti altri. Le economie emergenti, dopo tutto, non sono responsabili della maggior parte delle emissioni fino ad oggi”. Questi risultati confermano la crescente attenzione a livello globale nel generare cambiamenti di lungo termine per affrontare il climate change e orientare gli investimenti verso l’obiettivo dello zero netto: 9 investitori su 10 ritengono che la riduzione delle emissioni di carbonio dovrebbe essere incoraggiata e sarebbero favorevoli al fatto che i loro soldi svolgessero un ruolo nel raggiungimento di tale obiettivo. Al punto che il 32% lo farebbe indipendentemente dal rendimento che potrebbe ottenere.

12 Ottobre 2021
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