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3:40 pm, 7 Ottobre 21 calendario

Il Nobel per la Letteratura al tanzaniano Gurnah

Di: Redazione Metronews
Premio Nobel Letteratura a Gurnah
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Il premio Nobel per la Letteratura è stato assegnato al romanziere tanzaniano Abdulrazak Gurnah per il lavoro sugli effetti del colonialismo e sul destino dei rifugiati. Lo ha annunciato la Reale Accademia di Svezia, che ha deciso di premiare Gurnah «per la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino dei rifugiati nel Golfo tra culture e continenti». Lo scrittore considerato una delle colonne portanti della narrativa africana e post coloniale. Nato nel 1948 nell’isola di Zanzibar, in Tanzania (Africa orientale), nel 1968 è arrivato in Inghilterra come rifugiato, dove ha cominciato un percorso di studi universitari. Appena un anno dopo ha cominciato a scrivere e sebbene lo swahili sia la sua lingua madre, il suo strumento letterario è l’inglese. Dal 1980 al 1982 è stato conferenziere alla Bayero University di Kano, in Nigeria; ha poi conseguito il dottorato di ricerca all’Università del Kent, Canterbury, dove insegna letteratura post coloniale e inglese ed è diventatp direttore degli studi universitari al dipartimento di lingua inglese.

Premio Nobel per la Letteratura a Gurnah

Il suo principale interesse accademico risiede nella scrittura postcoloniale e nei temi associati al colonialismo, in particolare per quanto riguarda l’Africa, i Caraibi e l’India. È conosciuto soprattutto per il romanzo «Paradise» del 1984, ambientato in Africa orientale durante la Prima Guerra Mondiale. Autore di altri romanzi di successo come «Sulla riva del mare» (By the Sea, 2001) e «Il disertore» (Desertion, 2005), dal 1987 ha lavorato come redattore collaboratore della rivista Wasafiri. Ha curato due volumi di Saggi sulla scrittura africana e pubblicato articoli su numerosi scrittori postcoloniali contemporanei, tra cui V. S. Naipaul, Salman Rushdie e Zoe Wicomb. È anche l’editore di «A Companion to Salman Rushdie» (Cambridge University Press, 2007) e ha supervisionato progetti di ricerca sulla scrittura di Rushdie, Naipaul, G. V. Desani, Anthony Burgess, Joseph Conrad, George Lamming e Jamaica Kincaid.

Un’Africa fuori dagli stereotipi

Nel 1994 il suo romanzo «Paradise» era stato selezionato per il Booker Prize e il Whitbread Prize. «Desertion» e «By the Sea» erano stati selezionati sia al Booker in Gran Bretagna che al Los Angeles Times Book Award. Ma il massimo riconoscimento gli è arrivato oggi dall’Accademia svedese che ha deciso di premiarlo proprio la sua scrittura «empatica e senza compromessi degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato trappolato tra culture e continenti». Il suo lavoro, ha aggiunto ancora la giuria, si allontana dalle «descrizioni stereotipate e apre i nostri occhi su un’Africa orientale culturalmente diversificata e poco conosciuta in molte parti del mondo».

7 Ottobre 2021
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