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5:12 pm, 6 Ottobre 21 calendario

Franco: “Italia in forte ripresa ma attenzione alla pandemia”

Di: Redazione Metronews
Franco: Italia in forte ripresa
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Franco: Italia in forte ripresa. «In aprile ci aspettavamo una crescita del 4,5% del Pil, ora un aumento del 6%, dunque un aumento di un punto e mezzo. Si tratta di una variazione molto significativa: tutti i previsori stanno vedendo al rialzo le stime sulla crescita economica italiana». Lo ha affermato il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, in audizione nelle Commissioni riunite Bilancio di Senato e Camera sulla Nadef, aggiungendo che «il terzo trimestre sembra sia andato molto bene» e «si stima un +2,2%». Ci aspettiamo «di recuperare il livello di Pil pre-crisi nel secondo trimestre del 2022. Quindi un trimestre prima di quanto ci attendevamo – ha aggiunto Franco – il quadro che è stato tracciato nella Nadef è il più probabile e realistico, ma una ripresa della pandemia metterebbe questi numeri in parte a rischio. Assumiamo che non vi siano nuove restrizioni all’attività economica e al movimento delle persone, ma ove la pandemia riprendesse questi numeri verrebbero messi a rischio questo deve essere chiaro». Franco ha fatto cenno anche al problema dell’aumento dei costi dell’energia, «un tema che va monitorato e bisogna valutare se fare qualcosa a livello nazionale ed europeo per attenuare questa dinamica: è una delle questioni più importanti che non riguarda solo l’Italia ma tutta l’Europa e tutto il mondo». Si tratta di «uno degli elementi di incertezza più importanti, un tema che va monitorato».

Franco: «Italia in forte ripresa»

«Il rapporto debito-Pil quest’anno sarà inferiore di 2 punti percentuali rispetto al 2020, questo è positivo per i rapporti con i mercati internazionali – ha sottolineato il ministro dell’Economia e delle Finanze – il picco è stato raggiunto l’anno scorso e ora è iniziato il sentiero di discesa. Il costo medio del debito molto basso è un’occasione storica, la spesa per interessi sul Pil è a livelli storicamente molto bassi, è un’occasione da cogliere in questi anni per abbattere il debito pubblico», ha rimarcato Franco. Quanto alle famiglie italiane, «hanno accumulato un’enorme liquidità: più di 200 miliardi. Può essere un volano soprattutto per gli investimenti. Le famiglie consumatrici residenti a luglio 2021 avevano 93 miliardi di depositi bancari in più rispetto alla fine del 2019, un aumento molto considerevole. Per le società non finanziarie un aumento di 109 miliardi e per le famiglie produttrici 9 miliardi».

«Alleggerire il carico fiscale»

Tra il 2022-2024 ci sono margini per intervenire «avviare un processo di alleggerimento del carico fiscale», ha insistito il ministro. Illustrando il quadro tendenziale e programmatico dell’indebitamento netto ha poi affermato: «Gli obiettivi di deficit sono superiori al tendenziale, un divario che non va chiamato “tesoretto”, perchè non vi sono considerati gli aumenti contrattuali, non vi sono nuovi progetti di investimenti pubblici nè le proroghe di molte politiche operative da vari anni, quindi diventa un punto di riferimento molto stretto, il punto di partenza è molto restrittivo, il margine sembra grandissimo ma quando uno lo riempie con tutte le politiche che sono già in atto da vari anni il margine si riduce considerevolmente». Franco ha specificato che «il gap tra i due saldi dovrebbe consentirci di coprire nel triennio 2022-2024 la gestione degli effetti residui della pandemia, le politiche invariate e varie misure di politica economica già adottate negli ultimi anni, gli investimenti pubblici, privati, industriali e immobiliari, e di avviare un processo di alleggerimento del carico fiscale. L’idea è che queste risorse siano usate per accompagnare il nostro sistema economico e porre le basi di una crescita che sia stabilmente più elevata. Pensiamo che nel 2022 e nel 2023 la politica di bilancio debba ancora restare espansiva a sostenere l’economia e nel 2024 possa tornare neutrale. La politica di bilancio moderatamente espansiva tende ad accelerare la ripresa dell’economia e porre le basi di una crescita che sia stabilmente più elevata».

«Superbonus non possono durare a lungo»

Quanto al catasto, la legge delega sulla riforma fiscale prevede «un esercizio di mappatura che sarà reso disponibile nel 2026, ma che non ha alcun effetto immediato – ha ricordato Franco – nel 2026 poi verrà utilizzato da chi vorrà utilizzarlo, ma adesso è per capire lo stato del nostro patrimonio immobiliare». Il ministro ha detto che si sta anche valutando come prorogare i superbonus edilizi ma bisogna fare attenzione ai costi, «è un intervento molto oneroso: i superbonus sono molto importanti per far ripartire il settore delle costruzioni ma non è sostenibile alla lunga. Serve per dare una spinta alla riconversione energetica, per affrontare il cambiamento climatico enorme ma dobbiamo domandarci quali sono i costi e i benefici». Quanto al cashback «è stato uno strumento molto importante per muovere pagamenti elettronici che facilitano il contenimento dell’evasione, ma anche in questo caso c’è da fare un’analisi costi e benefici, nel prorogarla bisogna valutare gli uni e gli altri. Potrebbe essere utile avere degli aggiustamenti ma è stata sicuramente importante, non la vedrei come una misura strutturale. Bisogna vedere se un altro periodo di utilizzo possa essere utile». Infine sulle cartelle il governo sta «valutando se una ulteriore spalmatura degli oneri possa essere considerata, possiamo smussare e diluire, ma bisogna muovere gradualmente verso una situazione di normalità: famiglie e imprese devono tornare a pagare le cartelle dell’Agenzia delle Entrate».

6 Ottobre 2021
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