Mafia, sul Tg2 immagini del super boss Messina Denaro

Le ultime immagini disponibili del superlatitante della mafia Matteo Messina Denaro sono andate in onda questa sera nell’edizione delle 20.30 del Tg2. Le immagini del boss mafioso, assicura l’esclusiva del Tg2, risalgono al 2009 e sono state riprese ad Agrigento. «Latitante dal 1993 – ha affermato il Tg2 – Messina Denaro è protetto dai capi mafia locali». Nel video si vedono due persone a bordo di un suv blu. Il passeggero, che appare stempiato e con gli occhiali, sarebbe l’uomo individuato come Messina Denaro. Secondo quanto riportato nel servizio, a riprendere il tutto è stata una telecamera di sicurezza posta a qualche centinaio di metri dalla casa di Pietro Campo, boss della Valle dei Templi.
Matteo Messina Denaro tra i most wanted
Matteo Messina Denaro è tra i super latitanti “di massima pericolosità” inseriti nella lista dei most wanted stilata dal Viminale. Il super boss, “u siccu”, “il magro”, è letteralmente sparito nel nulla nel 1993, l’anno delle bombe a Milano, Firenze e Roma, dopo una vacanza a Forte dei Marmi con i fratelli Graviano: è ricercato in campo internazionale per “associazione di tipo mafioso, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materie esplodenti, furto ed altro”. Figlio di Francesco, capo della cosca di Castelvetrano e del relativo mandamento, nell’ultima tranche dei suoi 57 anni ha visto farsi “terra bruciata” intorno a colpi di arresti e sequestri di beni ma continua a restare imprendibile. Protagonista di un numero imprecisato di esecuzioni e tra gli organizzatori del sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo – rapito per costringere il padre Santino a ritrattare le rivelazioni sulla strage di Capaci e poi strangolato e sciolto nell’acido dopo 779 giorni di prigionia – Messina Denaro secondo molti inquirenti non sarebbe il capo di Cosa nostra ma sicuramente continua a rivestire un ruolo di assoluto rilievo: la rivista “Forbes” lo ha incluso tra i 10 latitanti più pericolosi del mondo. Difficile distinguere il vero e il falso in quello che di Messina Denaro raccontano informatori e pentiti: che, beffando chi lo bracca da anni, vivrebbe in Sicilia, spostandosi di continuo; che si sarebbe sottoposto in Bulgaria (o in Piemonte) a una plastica ai polpastrelli e al viso; che avrebbe seri problemi agli occhi e ai reni, tanto da aver bisogno della dialisi; che godrebbe della protezione dalla ‘ndrangheta. Di volta in volta, c’è chi lo ha collocato sulle tribune del “Barbera” per un Palermo-Sampdoria, chi su una spiaggia greca, in vacanza con la compagna Maria, chi in una casa di Baden, in Germania. La caccia resta aperta.
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