Milano
4:45 pm, 28 Settembre 21 calendario
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Humanitas, due operai intossicati a morte dall’azoto

Di: Redazione Metronews
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PIEVE EMANUELE – Tragedia del lavoro alla Humanitas Mirasole di Pieve Emanuele, alle porte di Milano: due operai, Jagdeep Singh di 42 anni e Emanuele Zanin di 46, sono stati trovati morti nel deposito di azoto in cui stavano lavorando. La procura della Repubblica ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo.

Lavoravano per la Sol: uccisi dall’azoto

I due operai deceduti nel deposito di azoto, secondo quanto riferito dai vigili del fuoco, lavoravano per la “Sol” (ma erano dipendenti della ditta Autotrasporti Pè di Costa Volpino, Bergamo): Sol è un gruppo attivo nel settore della produzione e commercializzazione dei gas tecnici, industriali, puri e speciali e medicinali. Dai primi riscontri dei pompieri del distaccamento di via Darwin emerge che le vittime stavano effettuando una manovra di riempimento di azoto liquido di un serbatoio presente nel campus ricerca dell’ospedale quando all’improvviso, per cause in corso di accertamento, è avvenuta la fuga che li ha a quel punto investiti. La procura di Milano ha aperto un’inchiesta e gli accertamenti sono eseguiti anche dalla polizia locale e dai carabinieri. All’accertamento delle cause sono al lavoro anche gli investigatori della squadra di polizia giudiziaria del VI dipartimento della procura, delegati dal pm di turno Francesca Gentilini e dall’aggiunto Tiziana Siciliano, a svolgere un sopralluogo dell’area.

Il cordoglio della Humanitas

Humanitas «esprime profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle due vittime del grave incidente di stamane». Lo afferma un comunicato dell’istituto ospedaliero dopo la morte dei due operai nel deposito di azoto. «L’incidente – è scritto in una nota – è avvenuto durante il rifornimento dell’impianto della società specializzata nella fornitura di gas azoto per attività di ricerca. Humanitas si è messa immediatamente a disposizione delle autorità per contribuire a chiarire la dinamica di quanto accaduto».

Il precedente in luglio alla Statale. E oggi Nichelino

Quella delle morti sul lavoro non è purtroppo una rarità. Già poco tempo fa, nello scorso mese di luiglio, un operaio era caduto a terra, precipitando da diversi metri, mentre lavorava alla ristrutturazione della biblioteca centrale dell’Università Statale in via Festa del Perdono: è morto dopo giorni di agonia (leggi qui). Nelle ultime ore, una tragedia simile ha funestato anche Nichelino, alle porte di Torino: un operaio è morto cadendo da una impalcatura. Una nota della Cgil nazionale, con riferimento a queste morti “bianche”, ha diramato una nota: «Il Governo dia immediatamente seguito agli impegni assunti ieri. Non possiamo continuare a piangere ogni giorno vittime sul lavoro. Si deve agire al più presto con un piano di assunzioni nell’Ispettorato del lavoro e nei servizi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro. Occorre prevedere un obbligo formativo per tutti i lavoratori e le lavoratrici. Inoltre, le aziende appaltanti che non rispettano le norme sulla sicurezza devono essere escluse dalle gare di appalto». Infine, conclude la nota, «in caso di violazioni non sono sufficienti sole le sanzioni ma vanno sospese tutte le attività produttive fino a quando le imprese non si siano messe in regola».

Un morto anche a Loreggia (Padova)

Un incidente mortale sul lavoro è avvenuto nel pomeriggio anche nel Padovano. Un operaio della ditta Lavor Metal è deceduto dopo essere daduto da un’impalcatura a Loreggia. L’uomo si è schiantato al suolo dopo un volo di cinque metri. Sul posto sono intervenuti gli operatori sanitari del 118, ma i tentativi di rianimare l’operaio sono risultati vani. Sul posto anche i carabinieri e lo Spisal per gli accertamenti sul rispetto delle norme di sicurezza nei loughi di lavoro.

28 Settembre 2021
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