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4:09 pm, 28 Settembre 21 calendario

Greta a Milano alla Youth4Climate: dai leader solo bla bla bla

Di: Redazione Metronews
Greta a Milano alla Youth4Climate
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Greta a Milano alla Youth4Climate. «Sono 30 anni che sentiamo solo bla, bla, bla», ha detto la giovanissima attivista ambientalista chiedendo a raffica alla platea di suoi coetanei: «Cosa vogliamo?». «Giustizia climatica!», è stata la risposta ripetuta in coro. «Quando la vogliamo?». «Ora!». «Al momento stiamo ancora andando velocemente nella direzione sbagliata – ha ricordato Greta Thunberg – nel 2021 ci sarà il più alto innalzamento di emissioni di tutti i tempi. Solo il 2 per cento delle spese dei governi è stata dedicata per ridurre le emissioni di Co2. Secondo un rapporto dell’Onu le emissioni planetarie dovrebbero aumentare del 16%».

Greta a Milano alla Youth4Climate

Greta si è rivolta ai 400 giovani giunti da tutto il mondo a Milano per «confrontarsi, collaborare, avanzare delle proposte». Sono i delegati, tra i 15 e i 29 anni selezionati nel rispetto dell’equilibrio geografico e di genere, che partecipano allo Youth4Climate. Tre giorni di lavori, aperti dal ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, dal sindaco Beppe Sala e dall’attivista Greta. La selezione dei delegati fatta nei mesi scorsi ha premiato l’attivismo sui temi del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile. Sulla base delle risposte a un questionario, sono stati selezionati coloro che hanno dimostrato di avere capacità di pensiero strategico, leadership e motivazione. Arrivano dalla Siria, dal Brasile, dal Sud Sudan, in tutto da 186 paesi del mondo.

«L’inazione è un tradimento»

«Non esiste un pianeta b così come non c’è un piano b – ha ricordato Greta – tutto quello che sentiamo dai nostri cosiddetti leader sono solo parole che sembrano bellissime e altisonanti ma che per ora non hanno portato ad alcuna azione. Non dobbiamo razzolare ma anche predicare bene. Quando parlo di cambiamento climatico mi viene in mente green job, lavori verdi. Dobbiamo arrivare a una transizione senza traumi perchè non c’è un piano b, non c’è un piano bla bla bla. Non si può più andare avanti con il bla bla bla, green economy bla bla bla, decarbonizzazione bla bla bla. I nostri leader difettano di azioni, ma è intenzionale – ha aggiunto la giovane attivista – e questo è un tradimento di tutte le generazioni presenti e future. Quelli al potere non possono dire che ci stanno provando, perchè è chiaro che non lo fanno, dato che continuano ad aprire torbiere di carbone e giacimenti petroliferi, facendo finta di avere delle politiche ambiziose contro il cambiamento climatico. Eppure continuano a sfruttare questi giacimenti, senza vergogna».

Un documento da portare ai grandi

Quattro i temi al centro del confronto tra i giovani protagonisti dello Youth4Climate: giovani a guida dell’ambizione climatica, ripresa sostenibile, coinvolgimento degli attori non governativi, società più consapevole delle sfide climatiche. A ogni tema corrisponde un gruppo di lavoro che sarà guidato da due persone: un rappresentante dei giovani e un esperto senior delle organizzazioni internazionali. A questi tavoli stanno partecipando anche Greta e Vanessa Nakate, l’attivista dell’Uganda che è intervenuta dal palco dei relatori insieme a Greta. Le loro proposte poi faranno parte di un documento finale che verrà adottato il 30 settembre, che conterrà le raccomandazioni su questi temi da discutere con i rappresentanti dei governi che si riuniranno nei tre giorni seguenti in occasione della PreCop e a Glasgow a novembre.

«Non ci hanno mai ascoltato»

«Le nostre speranze e sogni annegano nelle vuote parole e promesse dei leader di tutto il mondo sul clima – ha aggiunto Greta – ma possiamo farcela, il cambiamento è possibile e necessario, ma non se continuiamo così. Selezionano dei giovani come noi facendo finta che ci ascoltano, ma non è vero, non ci hanno mai ascoltato. Basta guardare i dati, le statistiche, le emissioni continuano ad aumentare: la scienza non mente. Ma è chiaro che possiamo invertire questa tendenza, è possibile e si può cambiare. E siccome non abbiamo delle soluzioni tecnologiche che possano consentirci di farlo, dovremo cambiare noi. Non possiamo più permettere a quelli al potere di decidere che cos’è la speranza, non è qualcosa di passivo. La speranza vuol dire agire e viene sempre dalla gente».

28 Settembre 2021
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