Danza Milano
12:45 pm, 27 Settembre 21 calendario
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MilanOltre, domani la danza si fa in due

Di: Redazione Metronews
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MILANO MilanOltre domani raddoppia con due prime nazionali. Il Festival internazionale di danza che si svolge al Teatro Elfo Puccini fino al 10 ottobre, propone per domani un dittico di spettacoli.

Il debutto di Scaglione e Ciappina a MilanOltre

Si parte alle 19,30 in sala Fassbinder con Viola Scaglione e Marta Ciappina che danzano in Alle(d)anze per sista sulla coreografia firmata da Simona Bertozzi. In scena la tessitura invisibile di una complicità ancora non svelata ma già densa e intrisa di alleanze nella sua produzione di mistero.

«Quando Marta e Viola mi hanno chiesto di creare un duetto per loro – racconta Simona Bertozzi – ho subito compreso che il mio sguardo doveva posarsi sulla tessitura invisibile di una complicità a me ancora non svelata ma già densa e intrisa di alleanze nella sua produzione di mistero. Una scia desiderante, questa la materia sulla quale ho sentito congiungersi le nostre prospettive e da cui sono partita per tracciare le tappe di pratiche e visioni, approdi e memorie, ricercando nel movimento il grado di presenza necessario, netto e poroso al contempo. Fiducia, necessità, benessere. Confondere il tempo, chiudere gli occhi, percepire l’origine. L’antenato. Queste le suggestioni che hanno nutrito gli immaginari e articolato i fraseggi condivisi, le azioni solitarie e le attese, aprendo varchi tra presenza e prossimità, tra ciò che emerge e ciò che non è dato vedere… Nella sua prima forma di quadri danzati, il lavoro approda a MilanOltre Festival svelando le prospettive, ancora in itinere, di due presenze diversamente vigili ma entrambe inclinate verso la necessità di ritrovarsi».

 

AMOЯ in prima nazionale a MilanOltre

Il secondo appuntamento di MilanOltre si tiene alle 21 (in replica il 29 settembre alle 20.30) e vede protagonisti Chiasma/Salvo Lombardo e Fattoria Vittadini in prima nazionale con AMOЯ, coreografia di Salvo Lombardo. Lo spettacolo è il secondo di tre titoli storici del Teatro alla Scala e nasce dal desiderio di indagare il concetto di potere. Una scrittura che interseca una serie di piani drammaturgici, visivi, musicali e coreografici nella composizione di un affresco dal respiro unico, non frammentario.

«C’è un tratto significativo, alla base della costruzione identitaria italiana, che è teso all’esaltazione di un passato classico e dei suoi fasti gloriosi- spiega Lombardo -. Un tratto che prescinde dalla lettura della storia. Una presenza. Una sorta di figura, sempre prestante, che si allena nella palestra delle narrazioni ufficiali. Un culturista delle tradizioni. Una specie di monumento perennemente in fase di “restauro”. Un fantasma che si aggira tra le rovine di una qualche auctoritas, sempre aggiornata e difesa, o un sacerdote che ne celebra perennemente il suo culto. Questo segno, questo alone, a volte assume la forma di un animale, aggrappato ai rami di pretestuose discendenze. Altre volte lo riconosci come un bastone, un manganello che percuote l’albero del potere. AMOЯ di Salvo Lombardo nasce dal desiderio di indagare il concetto di potere. Cos’è il potere? O meglio, come si manifesta il potere? Quale è la sua micro-fisica? Come il potere muove e trasforma i corpi? Quali sono le sue articolazioni? Quali le sue rappresentazioni ufficiali, le sue genealogie, e quali, soprattutto, le contro narrazioni che oggi reagiscono alla sua figura? AMOЯ, d’altronde, è una locuzione ambivalente; una parola che ci restituisce l’immagine di un qualcosa che si guarda allo specchio. AMOЯ è bifronte di ROMA. Roma non fu costruita in un solo giorno».

Info: https://www.milanoltre.org/

27 Settembre 2021
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