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5:02 am, 27 Settembre 21 calendario

Milano, Bernardo: “Via Area B e micromobilità regolata”

Di: Paola Rizzi
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Luca Bernardo, 54 anni, pediatra, primario al Fatebenefratelli, è il candidato per il Centrodestra a sindaco di Milano, sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, dalla lista Maurizio Lupi-Milano popolare e lista Luca Bernardo.
Partiamo dalla mobilità: si è espresso contro Area C e Area B. Come punta a migliorare l’aria che respirano i milanesi?
«L’approccio alla mobilità non deve essere né rieducativo né punitivo. Quindi spegnerò Area B, Area C sarà accesa solo fino alle 14 e le imprese e gli esercenti avranno le stesse deroghe dei residenti. Lo spegnimento di Area B è legato ai dati dell’Arpa che sono molto chiari: durante il lockdown ci sono stati dieci picchi di polveri sottili. Non è solo l’auto che inquina. Bisogna puntare sull’efficientamento energetico degli edifici, partendo da quelli del Comune di Milano, dove ancora ci sono riscaldamenti a gasolio. L’altra cosa è elettrificare entro il 2030, ma anche prima, tutti i mezzi di superficie e incrementare le colonnine elettriche e i parcheggi di interscambio».
Trasporto pubblico: come sindaco anche della città metropolitana su cosa punta per il futuro del sistema dei trasporti?
«Il trasporto pubblico va esteso alle aree trascurate prolungando le metropolitane fuori città. In tempi certi: l’Mm4, doveva essere pronta nel 2015 e invece lo sarà nel 2023. Poi deve essere più sicuro: servono più controlli da parte della polizia locale, su linee difficili la 90 e 91 penso a una polizia amministrativa dell’Atm. E più accessibile: introdurremo una tessera unica per tutti i servizi, compresi quelli in sharing, sul modello dell’Oyster di Londra».

Bernardo e il traffico di Milano

Car sharing, bikesharing, monopattini in condivisione: Milano è la capitale della mobilità innovativa, lei proseguirà su questa strada?
«Sì, ma va regolata. Ci saranno appositi punti dove lasciare lo sharing, non in mezzo alla strada o davanti ai portoni».
Olimpiadi: lei sarà il sindaco delle Olimpiadi se viene eletto. C’è qualcosa nel dossier Milano che intende modificare?
«Ringrazio Regione Lombardia e il Governo, perché il sindaco uscente si è spesso intitolato questo grande evento, ma in realtà lo hanno portato loro. Sarà importante e fondamentale, perché sarà una vetrina internazionale e produrrà lavoro. Bisogna fare presto».
Rispetto ai progetti urbanistici legati alle Olimpiadi già in atto li condivide?
«Quando i cittadini decideranno che il sindaco di Milano sarà Bernardo ci siederemo assieme ai tecnici. Io ho una chiara visione del futuro di Milano. L’urbanizzazione deve essere un’integrazione tra pubblico e privato per il benessere dei cittadini. Un patto di alleanza tra progettisti, architetti, costruttori, con la regola che ciò che non è vietato si può fare».
Nuovo stadio di Milan e Inter, lei è d’accordo con il progetto dei due impianti, ma ci sono molti cittadini che temono il cemento.
«Io sono d’accordo sullo stadio nuovo: con 80milioni di euro dei privati permetterà di urbanizzare tutta quell’area e riqualificare le abitazioni intorno e il parcheggio, deserto di giorno e di notte luogo di spaccio. Deve diventare un distretto dello sport aperto a tutti. Per quanto riguarda il Meazza, che è un patrimonio storico, è una valutazione che dovranno fare i tecnici. Ci dovranno dire quanto costa abbatterlo, in termini economici e ambientali. Penso al materiale da trasportare e alle polveri che si producono».
La salute è tra le parole chiave della sua campagna: cosa può fare il Comune?
«Il primo cittadino di Milano è responsabile della salute dei suoi concittadini. Durante la pandemia la guida della nostra città era assente. Detto ciò c’è una parte del patrimonio immobiliare del Comune, abbandonato, in disuso, che sarà messo a disposizione attraverso una linea programmatica tra Comune e Welfare regionale per dare spazi gratuiti ai medici di medicina generale nelle zone poco coperte e poi per le case della salute, previste anche dal Pnrr».

La microcriminalità

La sicurezza è un altro dei temi della sua campagna, anche se i dati dicono che a Milano i reati sono in diminuzione.
«Il problema è la microcriminalità, piccoli furti, borseggi, le molestie, il piccolo spaccio, estorsioni. Le persone nei quartieri me ne parlano. Quindi prevenzione: la polizia locale dovrà stare in mezzo alla gente e chiederemo un aiuto a Roma per avere presidi di militari dell’operazione strade sicure nelle aree più complesse. E più telecamere, quelle che recuperiamo dalla chiusura di Area B».
In una parola la Milano di Luca Bernardo
«La Milano del rilancio e del risveglio».

PAOLA RIZZI

27 Settembre 2021 ( modificato il 26 Settembre 2021 | 13:49 )
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