La Roma si scopre poco “Special”
La Roma si riscopre poco “Special”. Già, proprio così: il risveglio a Roma, (sponda giallorossa) dopo il tragico epilogo del derby (3-2 per la Lazio), è stato naturalmente amarissimo. Il mito di Mourinho è stato scalfito nel vociare intenso delle radio e nel tam tam dei social. Ed un motivo c’è.
La Roma si scopre poco “Special”
Al di là della sconfitta e delle recriminazioni per alcune decisioni discutibili dell’arbitro Guida, una cosa è apparsa immediatamente chiara ai tifosi romanisti. Dal collasso di Verona al ko con i cugini della Lazio, in 7 giorni la Roma ha perso 2 partite su 3 e subito ben 6 gol in due partite. Il tutto, mettendo in mostra gli stessi limiti strutturali che c’erano l’anno scorso sotto la guida, spesso criticata, di Fonseca (compreso l’approccio “light” agli scontri diretti).
Dopo un avvio di stagione esaltante (anche per l’arrivo dello Special one) i numeri tra questa stagione e quella condotta lo scorso anno dal connazionale Paulo Fonseca si stanno allineando in maniera preoccupante: 12 punti quest’anno e una vittoria in Conference League, 11 punti e successo nell’esordio in Europa League nella scorsa annata. Una situazione-fotocopia per una squadra che è rimasta con problemi-fotocopia.
La preoccupazione dei tifosi è che ora il solo Mou, per quanto abbia indubbiamente capacità taumaturgiche, non possa sopperire da solo a delle carenze strutturali di organico. Fino a gennaio al tecnico di Setubal è chiesto di ottenere comunque risultati nonostante questi problemi, poi si vedrà come intervenire sul mercato. Di buono c’è, perlomeno, che le carenze sono molto chiare a tutti quanti.
Zaniolo a rischio squalifica
E le brutte notizie non finiscono qui: Zaniolo, per un gesto irriverente verso la Curva Nord (per rispondere agli sfottò dei tifosi laziali si è toccato i genitali in direzione dei contestatori), il giocatore della Roma potrebbe -a norma di regolamento- rischiare la squalifica.
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