Torino
5:38 pm, 23 Settembre 21 calendario
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No al Green pass, si dimette il vicedirettore del Conservatorio

Di: Redazione Metronews
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Terremoto al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, dove il vicedirettore Stefano Leoni si è dimesso per la sua posizione critica sul Green Pass. Il docente, infatti, si è sempre detto contrario all’obbligo per l’accesso all’istituto.

Nella lettera di dimissioni inviata lo scorso 20 settembre al direttore Francesco Pennarola, Leoni parla di “problemi di coscienza” di fronte all’obbligo del Green Pass. E definisce “disdicevole e in contrasto con i principi che il sistema educativo dovrebbero diffondere e difendere”. In particolare in un Conservatorio che “dovrebbe essere un istituto superiore di studi musicali: uno spazio libero, aperto e inclusivo”.

Secondo il vicedirettore dimissionario, che comunque assicura continuerà ad insegnare ai suoi studenti, il Green Pass è un “abominio dal punto di vista legale”. Per questo aveva già firmato l’appello contro l’obbligo sottoscritto tra gli altri dallo storico Alessandro Barbero. La lettera di dimissioni è un ulteriore passo di Leoni nel contestare l’obbligo della certificazione verde, per lui “una forma surrettizia di coercizione e adesione forzata alla campagna vaccinale”.

Il medioevalista Alessandro Barbero, anche lui contrario al Green pass obbligatorio

Oltre a Barbero, a firmare l’appello anti Green pass erano stati 150 docenti universitari di diversi Atenei italiani. «Dal al primo settembre per frequentare le università italiane, sostenere gli esami e seguire le lezioni si deve essere in possesso del cosiddetto Green Pass» si leggeva nel manifesto. «Tale requisito deve essere valido per docenti, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario e studenti e ciò estende, di fatto, l’obbligo di vaccinazione in forma surrettizia per accedere anche ai diritti fondamentali allo studio e al lavoro, senza che vi sia la piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico. Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia. Tutti noi, però, reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione».

 

23 Settembre 2021
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