Musica
6:54 am, 23 Settembre 21 calendario
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Allevi: «È un’emozione sconvolgente tornare live»

Di: Orietta Cicchinelli
Giovanni Allevi
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Compositore, pianista, scrittore di successo, Giovanni Allevi con il suo “Piano Solo” (sold out da giorni) apre sabato 25 settembre “Sipario!”, il Festival Musicale nelle Marche (tra Fabriano, Jesi, Ascoli Piceno, Ancona, Pesaro, Fano).

Maestro Allevi, che effetto fa tornare a suonare live?

«È un’emozione sconvolgente. Mi commuove il grandissimo entusiasmo con cui il pubblico sta accompagnando il mio tour di pianoforte solo. In particolare tornerò a suonare nelle mie Marche dopo anni di assenza, per di più nella città del genio musicale di Gioacchino Rossini».

Come vive le restrizioni imposte dal Covid e come ha vissuto la pandemia?
«Come tutti, con grande preoccupazione per il mio lavoro e la speranza che tutto si sarebbe risolto. Tuttavia, ho approfittato dello stop delle attività live per scrivere tanta musica nuova e due libri. È stato un periodo di grande ispirazione e creatività».

Ne è passato di tempo (era il 1997) da quando il suo primo album “13 Dita” venne apprezzato e coprodotto da Jovanotti… Quanto deve a Lorenzo Cherubini?
«13 Dita contiene le composizioni create nei 10 anni precedenti, e ancora stento a credere che una personalità geniale quanto eclettica come Lorenzo Cherubini, abbia voluto raccoglierle in un cd per la propria etichetta discografica. Poi le nostre strade si sono divise, ma non finirò mai di ringraziarlo per quel gesto di generosità».

Allevi, ne ha fatta di strada, tra premi, innovazione, album di successo, live in tutto il mondo e sold out… Un bilancio fin qui?
«Non amo fare bilanci perché c’è ancora tanta strada da fare, ma non dimentico mai le persone che in questi anni mi hanno applaudito e sostenuto, trasformando in realtà un sogno, sulla carta impossibile».

Lei si è diplomato in Composizione al Verdi di Milano e in pianoforte al Conservatorio Morlacchi di Perugia. Che legame ha con questa città?
«Di Perugia ho un ricordo indelebile. Affrontai l’esame di diploma in Pianoforte da privatista, ed arrivai in città il giorno prima. Questo significava trovarsi davanti la commissione in conservatorio senza aver avuto la possibilità di suonare una sola nota allo strumento. Passai tutta la notte ad eseguire il lungo programma del diploma sul tavolo della piccola camera d’albergo. Ottenere in quell’esame il massimo dei voti è stata una delle più grandi gioie della mia vita».

Quali progetti ha in cantiere? Un suo sogno? 

«Presto usciranno un nuovo libro e un nuovo album di piano solo. Il sogno, come sempre, è che queste opere segnino il tempo, che siano in controtendenza alle mode, e che possano essere di ispirazione ai creativi di qualunque disciplina».

Se non le andava bene come musicista, avrebbe fatto…
«Il prof di Filosofia in un liceo, meglio se di periferia. Deve essere entusiasmante aiutare i ragazzi a diventare degli spiriti liberi».

23 Settembre 2021
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