Uccise il compagno, assolta per legittima difesa
La Corte d’Assise di appello di Torino ha assolto la 50enne Silvia Rossetto, a processo per l’omicidio del compagno, Giuseppe Marcon, avvenuto il 2 settembre 2018 a Nichelino, nel Torinese, riconoscendo la legittima difesa. L’episodio era avvenuto durante una lite in casa, con la 50enne che aveva accoltellato alla schiena il compagno, ferendolo mortalmente. In primo grado Rossetto era stata assolta «perché il fatto non costituiva reato», dopo che il pm aveva chiesto una condanna di 9 anni e 6 mesi. Ma la procura aveva impugnato la sentenza parlando l’eccesso colposo di legittima difesa. La Corte d’Assise e d’Appello ha respinto il ricorso e confermato la sentenza di primo grado
Legittima difesa riconosciuta
Soddisfatto l’avvocato della donna Sergio Bersano: «Abbiamo dimostrato che la signora era pressata contro un mobile, con l’aggressore di schiena che le puntava un coltello contro. Lei in preda al panico ha preso un altro coltello dal cassetto della cucina, e ha colpito Marcon alla schiena, con la lama che si è conficcata di piatto tra due costole. La sentenza di primo grafo era ben motivata e con questa decisione giustizia è stata fatta nei confronti di una persona vulnerabile, vittima di continui maltrattamenti». E ancora: «Una perizia disposta durante il primo processo aveva anche accertato come la mia assistita sia affetta da seminfermità mentale, al momento del fatto non potere valutare se stava eccedendo o meno nella reazione». “La sentenza di primo grafo era ben motivata – ha commentato il legale all’Adnkronos – e con questa decisione giustizia è stata fatta nei confronti di una persona vulnerabile, vittima di continui maltrattamenti
La donna affetta da seminfermità
Rossetto, che è in cura in una comunità del Cuneese, ha assistito alla lettura della sentenza in collegamento video. Nel gennaio 2020 era stata scarcerata dopoessere stata reclusa 1 anno e 7 mesi.
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