Michetti “caccia” la Benevento. Ma lei resta in lista
Enrico Michetti, candidato del centrodestra al Campidoglio, ha ufficialmente scaricato la candidata Francesca Benevento. «Sono contrario a qualsiasi discriminazione. Lei ha fatto dichiarazioni contrarie alla Costituzione, che io metto al centro, e quindi è fuori dal treno che ci porterà in Campidoglio», ha detto Michetti.
Francesca Benevento ancora in corsa
Francesca Benevento, al centro delle polemiche per le sue esternazioni No vax e antisemite suoi social, non può ritirarsi dalla competizione elettorale. La lista civica per Michetti è stata depositata. La Benevento resta quindi in corsa, anche se fosse lei a decidere di lasciare. Questo dicono le regole elettorali. Lo staff dell’aspirante sindaco sta ora valutando di toglierle il simbolo e ha già dichiarato di diffidarla dall’usarlo. Parole che non hanno scalfito la Benevento: oggi sulla sua pagina Facebook campeggiava come ultimo post l’immagine della candidata con il simbolo della lista civica “Michetti Sindaco”.
Scintille tra Raggi e Gualtieri
Scintille tra la sindaca uscente Virginia Raggi e il candidato di centrosinistra Roberto Gualtieri. Per tutto il giorno la prima ha continuato a chiedere all’ex ministro dove intende realizzare un’eventuale discarica per i rifiuti nel Comune di Roma. Una domanda che la prima cittadina ripete come un mantra da cinque giorni. «Deciderà la Regione, con il commissariamento dovuto all’inerzia di Raggi», ha risposto piccato Gualtieri.
L’ex ministro al Ghetto ebraico
Gualtieri, dopo il gelo che la Comunità ebraica ha riservato alla prima cittadina sul museo della Shoah, ha incontrato nel pomeriggio il rabbino Capo Riccardo Di Segni e la Presidente Ruth Dureghello. «Abbiamo discusso delle questioni che maggiormente stanno a cuore alla comunità dal punto di vista sociale e culturale. La preservazione della Memoria della Shoah, l’educazione dei giovani e le scuole. La salvaguardia di ambulanti e urtisti che hanno subito, anche prima del Covid, il contraccolpo più forte dalla crisi del commercio e dell’economia urbana. Roma deve ritrovarsi come città aperta, multiculturale, solidale e accogliente, e la lunga storia ebraica nella Capitale può fornire in questo senso un contributo essenziale alla costruzione di una metropoli con queste caratteristiche
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