Venezia, i fratelli D’Innocenzo svelano l’America Latina

CINEMA A poche ore dalla chiusura della 78esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, tra sfilate sul red carpet, Leoni d’Oro alla carriera e proiezioni, i protagonisti di ieri sono stati i fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo con il loro America Latina interpretato da Elio Germano.

«Non è un thriller – spiega Damiano D’Innocenzo da Venezia – anche se ne ha alcuni aspetti: misterioso e ambiguo, è più un thriller psicologico. Amiamo i generi perché hanno regole precise ed è bello conoscerle, approfittarne e aggirarle: “America Latina” contiene tanti generi, giacché volevamo rimanere scomodi rispetto a noi stessi».

Elio Germano, che dopo Favolacce torna a lavorare coi due fratelli, è un dentista che vive una vita tranquilla con la moglie e le due figlie. Finché un giorno, scendendo in cantina si troverà ad affrontare l’assurdo.

«Lo scantinato – afferma l’attore – è parte di noi, qualcosa che non vogliamo trapeli. Si tratta di conflittualità interna, per riconoscerla serve sensibilità, che oggi non va di moda. Massimo è un uomo sensibile, fragile, che scopre questa frattura, il bipolarismo: la parola crisi ha nell’etimo la crescita, Massimo fa un viaggio per ricompattarsi, un viaggio al proprio interno per ritrovare la sincerità».

Per la Settimana della Critica ieri è toccato alla fotografa e regista Alba Zari (nata a Bangkok da madre triestina) con il suo delicato cortometraggio intitolato Freikörperkultur.

Oggi, invece, sul red carpet, sfilerà la strana coppia formata da Ronn Moss e Lino Banfi. I due presenteranno il film intitolato Surprise Trip. E domani il gran finale.

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P.P.