Organizzavano gli scontri, perquisiti otto no vax
Volevano condizionare il Governo anche con “azioni violente” e l’uso delle armi, gli otto no vax perquisiti oggi a Milano, Roma, Venezia, Padova, Bergamo e Reggio Emilia dalla polizia. Sono indagati per istigazione a delinquere aggravata.
Secondo gli inquirenti, gli otto, che hanno una età che va dai 53 anni ai 33 anni, facevano parte di una chat Telegram chiamata “I guerrieri” e miravano a intraprendere azioni “tese a mutare o condizionare la politica governativa e istituzionale in tema di campagna vaccinale», come scrivono il capo del pool antiterrorismo di Milano, Alberto Nobili e il pm Piero Basilone nei decreti di perquisizione.
La chat dei “Guerrieri” no vax
Gli indagati che portavano avanti «iniziative volte ad affermare le convinzioni dell’area cosiddetta “no vax”, partecipavano attivamente alla chat “I guerrieri” nella quale venivano progettate azioni violente da realizzare anche con armi ed esplosivi fai da te in occasione delle manifestazioni “No Green pass” organizzate il prossimo fine settimana in tutta Italia e a Roma. Secondo la Digos infatti sarebbero stati trovati coltelli e bastoni nelle case degli indagati. Uno degli indagati, in particolare, è titolare di porto d’armi e già noto alle Forze dell’ordine per la sua vicinanza al separatismo veneto.
Gli indagati si stavano muovendo per creare una “rete” a livello nazionale per azioni violente e stavano pianificando una riunione operativa e preparatoria, o in un luogo fisico o rimanendo sui canali digitali, per la manifestazione “no Green pass” di sabato prossimo nella Capitale. Avrebbero voluto anche creare disordini nel corso della visita, che poi fu annullata, del ministro della Sanità Roberto Speranza a Padova, che era in programma per il 2 settembre.
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