Green Pass
5:02 pm, 6 Settembre 21 calendario

Le mascherine a scuola restano per la privacy

Di: Redazione Metronews
Mascherine a scuola
condividi

«Potere dismettere le mascherine a scuola da un punto di vista della socialità è certamente auspicabile e ci vede d’accordo. Ma c’è una questione di privacy, noi non possiamo chiedere agli studenti chi è vaccinato e chi no. L’unica possibilità è avere un’altra “super app” che ci dica se in quella classe sono tutti vaccinati o no. In caso contrario si possono creare problemi di discriminazione. Su questo aspetto delle mascherine a scuola bisogna stare molto attenti, serve molta delicatezza nell’affrontare questa questione». Lo ha detto Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, che ha aggiunto: «La scuola fa tutto il suo dovere, come ha sempre fatto. Indubbiamente abbiamo un piccolo problema, gestionale, del controllo del Green Pass. Sarebbe stato preferibile avere già oggi una “super app” di controllo massivo, così non è. Speriamo sia davvero così nei prossimi giorni, sennò sarebbe complicato continuare con controlli ad personam».

Mascherine a scuola

Intanto è iniziata con il fresco dell’alba che scende dalle Dolomiti la prima giornata di scuola per scolari e studenti altoatesini, i primi d’Italia ad iniziare l’anno scolastico 2021/2022. L’inizio della scuola anche quest’anno è caratterizzato dalle misure anti-contagio da Covid-19 e dal timore legato all’eventuale incremento delle infezioni. Erano in 90.000, suddivisi per i tre gruppi linguistici, tedesco, italiano e ladino, gli scolari e studenti che questa mattina hanno udito i primi trilli della campanella. Come ormai tradizione, l’Alto Adige è il primo territorio italiano a far ritornare bambini e ragazzi sui banchi di scuola. Chi tutto timoroso accompagnato da mamma e papà al primo giorno di scuola vestito di tutto punto con tanto di cartella nuova di zecca, chi è arrivato a scuola assieme a un compagno di classe, chi, invece, arrivando in solitaria ascoltandosi musica o podcast per un distacco non troppo brusco con i divertimenti dell’estate appena conclusa. A Bolzano, città bifronte e da sempre multietnica considerata cerniera tra il nord ed il sud dell’Europa nel cuore delle Alpi, nei parchi e nei cortili all’esterno degli istituti era un brulicare di giovani. Baci e abbracci con e senza mascherina per l’essersi ritrovati sperando che l’anno scolastico ormai iniziato possa svolgersi in sicurezza ma in presenza.

Garantire orario unico

«Si rientra in classe: con il piano scuola il ministero dell’Istruzione ha fatto un grande sforzo per far tornare gli studenti a seguire le lezioni in presenza. Sono state previste misure e risorse per i trasporti e anche questo è positivo, a patto che siano adottati i piani di trasporto locale. Ma qualora non ci fosse sufficiente disponibilità di mezzi o di corse, per evitare pericolosi affollamenti i tavoli di coordinamento previsti presso le prefetture potrebbero scegliere di differenziare l’orario di ingresso a scuola, se non addirittura imporne l’articolazione in turni antimeridiani e pomeridiani. Queste soluzioni potrebbero compromettere i diritti al riposo, al gioco, allo sport, alle attività culturali, ricreative ed educative riconosciuti a bambini e ragazzi dalla Convenzione di New York. Per questa ragione ho scritto al Ministro dell’interno Luciana Lamorgese. Auspico che tutti i prefetti italiani possano assicurare il rispetto anche di questi fondamentali diritti». A esprimere questa preoccupazione è Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, che ha inoltre indirizzato una nota al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Massimiliano Fedriga, al Presidente dell’Anci Antonio Decaro e, per conoscenza, al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi.

 

6 Settembre 2021
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo