No Vax, pugno duro Asl Frosinone: sospesi senza stipendio
“Abbiamo sospeso o spostato i sanitari che non hanno alcuna certificazione e dunque non si sono vaccinati. Per fortuna nella Asl di Frosinone sono pochi: circa 30 su 4.400″. Il direttore generale Pierpaola D’Alessandro ha dato via a un vero e proprio pugno duro contro i No Vax in camice bianco. “Sono partiti i primi provvedimenti: due sanitari sospesi senza stipendio fino a vaccinazione e comunque fino a nuove disposizioni”, precisa ancora il dg. “Credo che in settimana possano esserci altri provvedimenti. Altri 8 sanitari non vaccinati sono stati ricollocati in funzioni diverse: centralinisti, collaboratori di tipo tecnico-amministrativo. Con relativa riduzione dello stipendio e riallocazione in servizi di recall, Urp o centralino”.
No Vax e campagna per il vaccino
La campagna per il vaccino in provincia di Frosinone prosegue senza sosta e sono state somministrate 520.000 dosi. Per un totale di soggetti vaccinati che arriva a quota 370.000. Le persone che hanno ricevuto almeno una dose sono 68.000, quelle che hanno completato l’intero ciclo 302.000. Il che vuol dire che è stato vaccinato il 79% della popolazione target, comprendendo anche la fascia di età che va dai 12 ai 18 anni. Dice D’Alessandro: “Proprio nella fascia compresa dai 12 ai 18 anni c’è una forte accelerazione. Siamo al 60%. Considerando la riapertura della scuola ormai alle porte, è auspicabile che la percentuale cresca ancora. Perché in questo modo si evita il contagio nei nuclei familiari”. Poi aggiunge: “Presto si aprirà una nuova fase, la Asl si accinge a chiudere gli hub. Il 30 settembre termineranno le attività in quelli grandi. All’appello della vaccinazione manca complessivamente un 20% di popolazione assistita. Un 10% ha una causa di esclusione oppure ha passato il Covid e quindi arriverà mano mano a fare il vaccino. Il 10% rimanente è quello che definiamo lo zoccolo duro da convincere. La Asl, le strutture accreditate e i medici di medicina generale resteranno attivi sulla vaccinazione e attenderanno che quel 10% di indecisi alla fine opti per la profilassi contro il Coronavirus. In quel 10% ci sono tante persone che hanno paura e che dobbiamo convincere a vaccinarsi”.
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