Conference League
7:33 pm, 18 Agosto 21 calendario
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La Roma a Trebisonda, Pedro alla Lazio

Di: Redazione Metronews
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Ci sono voluti quarant’anni per rivedere un passaggio di un giocatore da una sponda all’altra del Tevere in maniera lineare e fluida, senza altre maglie a interferire la carriera. Da Perrone a Pedro, fattore P. Il primo, difensore, giocò nella Lazio dal 1977 al 1981, si trasferì alla corte del barone Liedholm per una sola stagione e tornò nel 1982-83 a vestire i colori biancocelesti. Pedro, dal canto suo, arrivato a Trigoria dopo una sontuosa carriera tra Barcellona e Chelsea, accompagnato dall’etichetta scomoda ma reale di essere l’unico calciatore ad aver vinto tutti i maggiori trofei internazionali sia a livello di club sia per nazionali (ben 25) si è velocemente adattato all’indolenza capitolina, complici infortuni muscolari e dissidi con Paulo Fonseca. Solo sei gol, cinque dei quali in campionato (uno proprio alla Lazio) e nessun trofeo. Una novità per l’attaccante spagnolo, non certo per i giallorossi che non alzano trofei dal lontanissimo 2008. Messo fuori rosa da Mourinho, Pedro si è accordato con il club biancoceleste dal quale percepirà la stessa cifra, circa 3 milioni di euro, che gli garantiva il vecchio contratto. Trasferimento a costo zero che consente alla Roma di risparmiare altri 8 milioni lordi per le prossime due stagioni. Detto di Perrone e Pedro si ricordano negli anni altri cambi di casacca diluite però nel corso degli anni. Il più contestato fu Lionello Manfredonia. Dopo una vita passata tra Lazio e Juve, nel 1987 passò alla Roma per 3 miliardi di lire, ma fu contestato dai nuovi tifosi per il suo passato. In Curva Sud si formò una componente di tifosi organizzata contro di lui, il celebre G.A.M. Gruppo Anti-Manfredonia. Meno clamorosi furono i trasferimenti di Angelo Peruzzi, Siniša Mihajlović, Diego Fuser e, ultimo Aleksándar Kolárov (unico, insieme allo svedese Arne Bengt Selmosson, capace di realizzare al derby con entrambe le maglie). Molto rumorosi, invece, quelli di Attilio Ferraris IV, negli anni ’30 e di Ciccio Cordova negli anni ’60-70. Ma era un altro calcio.

Tornando alla stretta attualità, domani sera i giallorossi (e lo stesso Mou) faranno il loro esordio nella neonata Conference League in casa del Trabzonspor per l’andata dei playoff. La Roma sarà la prima italiana ad affrontare una gara di coppa europea senza la regola del gol in trasferta che vale doppio. La regola venne introdotta a partire dalla stagione 1967-68 (ma solo fino agli ottavi di finale) e allargata a tutti i turni esclusa la finale nel 1969-70. Non era valida però per i gol segnati ai supplementari, e la Roma lo sa bene: proprio quell’anno, in semifinale di Coppa delle Coppe, contro i polacchi del Gornik Zabrze, pareggia 1-1 all’Olimpico; stesso risultato in trasferta, e si va ai supplementari, un altro gol a testa (Scaratti fa 2-2 al 120′) non basta e si è costretti a giocare la “bella”. Che finisce di nuovo 1-1: il sorteggio con la monetina beffa i giallorossi di Herrera. Con la nuova regola, al termine dei 120′ della seconda gara si sarebbe andati quindi ai calci di rigore.

Unico assente in casa Roma, oltre al lungodegente Spinazzola. Smalling: al suo posto Ibanez. Diretta su Sky Sport Football e Sky Sport 251 con inizio di gara previsto alle 19:30.

METRO

18 Agosto 2021 ( modificato il 19 Agosto 2021 | 10:04 )
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