Petra Magoni, niente tampone. Show annullato a Capannori
La cantante Petra Magoni, ex moglie del musicista jazz Stefano Bollani e mamma di Frida, anche lei musicista e cantante, è stata accusata di essersi rifiutata di eseguire un tampone dagli organizzatori di un concerto in provincia di Lucca che poi hanno annullato l’evento. Lei replica che non è vero e che il tampone lo avrebbe fatto sul posto ma gli è stato negato. E comunque ne aveva già fatto uno il giorno prima in Sicilia. «Non sono una no vax e ho fatto da poco l’antitetanica», spiega la cantante.
A dare l’annuncio su Facebook sono stati gli organizzatori di «Stanno tutti bene festival», una rassegna che si sta svolgendo nel comune di Capannori (Lucca) alla tenuta Lenzini di Gragnano. In un post, pubblicato sul profilo del festival, gli organizzatori chiedono scusa al pubblico e scrivono che «la nostra linea è da sempre la responsabilità nei confronti di una comunità che cerca da due anni di ripartire». E ancora spiegano che a «fronte di una comunicazione chiara e netta sulla necessità di avere una dimostrazione di negatività al virus conforme alle direttive del sistema sanitario nazionale, ci è stato comunicato un rifiuto da parte dell’artista Petra Magoni di seguire la direttiva di comportamento definita da “Stanno Tutti Bene” che fa riferimento alle indicazioni del decreto legge dello scorso 23 luglio». Infine un giudizio di merito: «Questo – si legge nel post – rappresenta una mancanza di rispetto nei confronti di quanti, operatori del mondo dello spettacolo e volontari, lavorano da mesi per rendere possibile questo spazio di condivisione. Ecco perché non potremo ascoltare un concerto a cui tenevamo molto».
La ricostruzione della cantante
Opposta la ricostruzione dei fatti di Petra Magoni. «Ho soltanto avuto l’ardire di farmi e fare delle domande – spiega l’artista pisana -. Nella corrispondenza via email agli organizzatori nei giorni precedenti ho sollevato dubbi sulla legittimità della richiesta, che non era contemplata negli accordi iniziali. Nel decreto legge in vigore da ieri non ci sono disposizioni riguardo chi sta lavorando (camerieri, cuochi ma anche artisti e tecnici) ma solo verso chi sta fruendo del servizio». Secondo Petra Magoni poi «Assomusica (il sindacato dei musicisti) ha inviato un comunicato dove specifica chiaramente che tecnici e musicisti non sono tenuti ad avere il green pass per svolgere il proprio lavoro. I parlamentari sono esenti, visto che alla Camera lavorano, quindi mi chiedo se ancora una volta il nostro non venga considerato tale. Inoltre chiedevo a che titolo avrebbero potuto controllare il mio tampone (che avevo con me) trattandosi di dati sensibili come specificato dal Garante della privacy».
Magoni spiega inoltre che «la corrispondenza via email mi è sembrata sempre cordiale e rispettosa, quindi mai mi sarei aspettata l’aggressività che mi sono trovata ad affrontare. Alla fine mi ero anche resa disponibile a fare il tampone in loco, e mi sono messa in fila, ma me lo hanno negato. Il tutto condito con una maleducazione che mai avevo sperimentato. Sinceramente ci sono rimasta molto male». Secondo Magoni per chi canta «è pericoloso e anche dannoso abusare con i tamponi, quindi vorrei farli solo lo stretto necessario. Avendo concerti quasi ogni sera sottoporsi, sana e senza alcun sintomo a questo trattamento sanitario diventa una tortura e in passato più volte mi è uscito sangue dal naso, si sono formate delle croste che ai tamponi successivi si riaprivano. Certo non è piacevole, e ci sono già studi che confermano la pericolosità dei tamponi per l’apparato fonatorio. Non sono una no vax ma neanche voglio dichiarare se mi sia sottoposta al vaccino oppure no. Questo è un dato sensibile che tengo riservato come consente la legge sulla privacy».
Al posto della Magoni (che avrebbe dovuto esibirsi con Ferruccio Spinetti nell’ormai consolidato duo Musica Nuda), è salito sul palco il gruppo massarosese degli Esterina.
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