Italia, una medaglia ogni 1,7 milioni di cittadini

Italia, una medaglia ogni 1,7 milioni di cittadini. L’Italia ha già conquistato 35 medaglie alle Olimpiadi di Tokyo ed è ottava nel medagliere dei Giochi, terza fra le nazioni europee dietro a Gran Bretagna e Germania. Questa mattina abbiamo festeggiato l’oro di Stano, il bronzo di Paltrinieri e l’argento di Rizza, il bronzo di Viviani e quello di Bottaro.  Ma quanto pesano le medaglie azzurre rispetto alla popolazione? Per dire, la Cina è ai vertici del medagliere con 73 medaglie ma ha una popolazione di 1,4 miliardi di persone che significa una medaglia ogni 19 milioni di abitanti. Gli Usa in proporzione fanno molto meglio con una ogni 3,8 milioni (85 per 328 milioni di americani).

Italia, una medaglia ogni 1,7 milioni di cittadini

L’Italia si colloca molto bene fra le medio-grandi potenze sportive con una medaglia ogni 1,7 milioni di abitanti (35 per 60 milioni di italiani), meglio di Germania (2,4), Francia (2,7) e Spagna (4,6). In Europa nel ristretto club dei grandi Paesi fa meglio solo la Gran Bretagna (1,3) mentre altri Paesi come per esempio  l’Olanda (0,7 grazie a 23 medaglie su 17 milioni di abitanti) non sono ovviamente paragonabili perchè molto più piccoli.
A livello mondiale si confermano le grandi potenze sportive l’Australia (media di 0,6 con 39 medaglie su 25 milioni di abitanti) e ancor più la Nuova Zelanda (una medaglia ogni 300mila abitanti). Il Giappone padrone di casa si ferma invece a una medaglia ogni 3 milioni, la Corea del Sud è a quota una ogni 2,7 milioni e il Comitato olimpico russo una ogni 2,6 milioni.

Occhio a Malagò

Ma occhio a quanto detto un paio di giorni fa dal gran capo del Coni, Giovanni Malagò: «Conosco bene la forza della squadra e conosco i ranking internazionali. Ho sempre detto che avremmo fatto meglio di Rio e lo abbiamo fatto. Sugli ori ho sempre detto che avrebbero inciso tante variabili, ma abbiamo ancora diverse carte a disposizione».

Malagò insomma celebra il risultato sportivo eccellente ottenuto finora, ma guarda anche avanti: «Mi sembra tanta roba: era difficile immaginare che a cinque giorni dalla fine delle Olimpiadi avremmo avuto tutte le basi piene», ha concluso il n.1 del Comitato olimpico nazionale.