Amministrative, due mesi e una corsa a quattro per Roma
A due mesi dalla scelta del nuovo sindaco di Roma, visto che si voterà il 3 e 4 ottobre, appare chiaro che quello per la capitale sarà l’appuntamento elettorale più atteso delle elezioni amministrative che comprendono anche Milano, Torino, Napoli e Bologna. La partita per il Campidoglio è una corsa a quattro tra la sindaca uscente Virginia Raggi, il civico Carlo Calenda, Roberto Gualtieri per il centrosinistra ed Enrico Michetti per il centrodestra. La campagna elettorale è entrata nel vivo la scorsa settimana, con il primo confronto a 4 tra gli sfidanti, che ha ribadito l’impressione di una partita aperta senza vincitori scontati. L’unica certezza – sulla base delle tornate elettorali degli ultimi decenni – è che alcune delle periferie più difficili determinano spesso l’esito del voto. Quelle che vivono più intensamente i disagi legati ai trasporti carenti e al ciclo non autosufficiente di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Amministrative, confronto e sondaggi
I sondaggi dicono che Michetti è in testa, trainato dal voto di lista, seguito da Gualtieri, Raggi e Calenda. Ma nel confronto ha avuto la peggio il candidato di centrodestra, che ha lasciato il palco in anticipo mentre la dialettica tra i rivali saliva di tono. Da giorni si susseguono voci di malumori nella coalizione, soprattutto in FdI e Lega, per un candidato apparso debole e ancorato alla retorica sui fasti dell’impero romano. L’avvocato ha però replicato: “Se ci sono mugugni riguardano forse dinamiche nazionali. Non certo le elezioni amministrative, dove siamo uniti e compatti”. Da FdI trapela anche irritazione per quello che alcuni esponenti ritengono uno scarso impegno della Lega nelle iniziative elettorali. Una prima mossa del Carroccio è arrivata con l’indicazione di Simonetta Matone, candidata prosindaco, come capolista.
Le ipotesi in campo
Se Carlo Calenda, ormai in pista da 10 mesi, riuscisse a strappare voti sia a sinistra sia a destra potrebbe stoppare la corsa di Gualtieri e regalare maggiori chance per il ballottaggio alla Raggi. Mentre in caso di secondo turno tra Michetti e Gualtieri, il secondo potrebbe beneficiare di un ‘travaso’ di voti da M5S e Calenda. L’ex ministro dell’Economia Pd si propone come figura autorevole, capace di rilanciare la città tra fondi Recovery, impianti per il trattamento dei rifiuti ed una programmazione capace di volare più alto della semplice manutenzione urbana. L’incognita riguarda il consenso che riuscirà a strappare nelle periferie. Anche per questo Gualtieri da due settimane spende la domenica a fare volantinaggio direttamente tra gli ombrelloni sul litorale di Ostia. La Raggi, dopo 5 anni complicati, chiede una rielezione per portare avanti i progetti lanciati in questi anni, a partire da quelli di mobilità sui fondi Recovery, il Giubileo 2025 e la candidatura per Expo 2030. Finora più che sul simbolo M5s, la sindaca ha puntato molto sulla civica a suo nome, che schiererà esponenti della società civile legati ai temi della legalità e della ricerca. Calenda finora è stato il più pungente nell’interlocuzione con rivali, forse nella necessità di compensare una corsa civica con il sostegno della sola Azione e di Italia Viva. L’ex ministro dello Sviluppo Economico propone la messa a bando del servizio di trasporto pubblico, l’area di Pietralata come sito per lo stadio dell’As Roma e la realizzazione di una bioraffineria per lo smaltimento dei rifiuti. Andrà probabilmente avanti così fino a settembre quando, probabilente, scenderanno in campo per Roma anche i leader nazionali dei partiti. Sarà allora che la campagna entrerà veramente nel vivo.
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