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12:01 am, 3 Agosto 21 calendario

Quirinale, per Mattarella comincia il semestre bianco. Ecco cosa prevede

Di: Redazione Metronews
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Comincia per Sergio Mattarella al Quirinale il semestre bianco. Negli ultimi sei mesi del suo mandato, che dura sette anni, il presidente della Repubblica non può sciogliere anticipatamente le Camere. Lo stabilisce l’articolo 88 della Costituzione: «Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura».

Il Quirinale e l’articolo 88 della Costituzione

Il potere di scioglimento delle Camere è  uno dei poteri più forti del Capo dello Stato, che non può esercitarlo negli ultimi sei mesi prima di cessare il suo mandato. I padri costituenti temevano infatti, all’inizio dell’era repubblicana e subito dopo la fine del ventennio fascista, che un Presidente autoritario avrebbe potuto sciogliere le Camere per farne eleggere di più compiacenti e sperare in un secondo mandato. Nel 1991  si modificò l’articolo 88, aggiungendo all’ultima frase le parole «salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura».

Mattarella 

Usato solo da cinque presidenti sugli undici della storia repubblicana, più spesso questa arma è stata usata come minaccia per convincere partiti rissosi a sedersi nuovamente al tavolo delle trattative. Anche Sergio Mattarella le Camere non le ha mai sciolte in via straordinaria e cioè prima della scadenza naturale dei cinque anni di legislatura. Come lui altri cinque suoi predecessori al Quirinale non hanno mai fatto ricorso a questa extrema ratio: Luigi Einaudi, Giovanni Gronchi, Antonio Segni, Giuseppe Saragat e Carlo Azeglio Ciampi.

I poteri che rimangono al Quirinale

Al Quirinale restano ancora alcuni poteri. Ecco quali sono.

Potere di nomina. In caso si arrivasse a una crisi dell’attuale governo, il presidente non potrebbe sciogliere le Camere. Resta in capo a lui il potere di incaricare una personalità che guidi il governo per il tratto finale della legislatura. E sempre a lui resta in capo il potere di nominare i ministri su proposta del presidente del Consiglio.

Moral suasion. Non normato dalla Costituzione scritta ma ben presente in quella reale, spesso il Capo dello Stato con colloqui mirati cerca di orientare le decisioni dei partiti, chiedendo un supplemento di ragionevolezza a fronte dell’interesse superiore del Paese.

Potere di firma. Dove la moral suasion fallisce, il potere di firmare disegni di legge e decreti, per autorizzarne la pubblicazione o la presentazione alle Camere, dà di fatto al Presidente un margine di manovra per correggere provvedimenti che fossero palesemente incostituzionali.

Rinvio delle leggi. Il Presidente può rinviare alle Camere una legge da loro approvata. In base all’articolo 74 della Costituzione, «il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata».

Messaggi al Paese. Il Capo dello Stato può decidere di parlare agli italiani, magari in diretta televisiva e a reti unificate. Mattarella ha rivolto un messaggio nel pieno della pandemia, lo scorso anno, per rassicurare gli italiani e chiedere loro di seguire le indicazioni del governo.

Messaggi alle Camere. Il Presidente può inviare alle Camere un messaggio su un argomento che ritiene particolarmente significativo per il Paese.  Mattarella non ne ha mai inviati, a differenza dei suoi predecessori.

 

 

3 Agosto 2021 ( modificato il 2 Agosto 2021 | 15:50 )
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