Il futuro post-pandemia nel romanzo di Corrado Ajolfi
Uscirà il 27 luglio in tutte le librerie “Gli Ulivi di Trequanda” (Intrecci Edizioni), il nuovo romanzo di Corrado Ajolfi in cui la pandemia e le sue conseguenze caratterizzano il futuro fino al 2070. Un libro che nasce come risposta narrativamente creativa e politicamente scorretta alla pandemia in cui siamo ancora profondamente immersi. Lanciando uno sguardo molto oltre le contingenze e ipotizzando uno scenario del tutto futuribile in cui finalmente si troveranno risposte e reazioni a un sistema apparentemente inattaccabile.
La protagonista è Costanza Vannucci la cui vita si divide tra Italia, Svizzera e Cina: rimasta sola dopo la morte dei genitori e dei nonni a causa della pandemia che – dal 2020 per 7 anni ha decimato un terzo della popolazione mondiale – viene accudita dallo zio Kevin, un diciottenne che sacrifica i suoi sogni per consentirle di proseguire gli studi e laurearsi in Scienze Biologiche. In una realtà globale ancora stordita dalle conseguenze a lungo termine del contagio, Costanza conduce delle indagini personali, prima in un laboratorio svizzero e successivamente in Cina, alla ricerca delle radici di quella immane catastrofe e dei suoi drammatici effetti. Con il sostegno dello zio e di un suo collaboratore con velleità investigative verrà pian piano a capo di un sistema medico/scientifico ed economico intricato e pericoloso. Tanto da minacciare la sua stessa vita e indurla a far perdere le sue tracce. Una storia in cui il ricorso ai flashback consente di ripercorrere la storia familiare di Costanza con una visione del suo futuro e quello dell’intero scenario mondiale.
Corrado Ajolfi, cardiologo di Parma, è da sempre un appassionato di narrativa. Da piccolo, infatti, destinava una quota della sua paghetta settimanale per acquistare i libri del Club degli Editori. Durante il liceo ha iniziato a scrivere poesie e un romanzo autobiografico. Il tutto quasi interamente a mano. Sposato con un medico, ha un figlio e una nipotina di otto anni a cui si è ispirato per il personaggio di Costanza. Per oltre vent’anni si è dedicato ad una grande passione artistica, la fotografia, partecipando a concorsi ed esposizioni a Parma, Piacenza e alla Galleria San Felice di Milano. Nei primi anni ‘80 ha anticipato i tempi dotando il reparto in cui lavorava di una cartella clinica informatizzata, addestrando i colleghi medici e il personale infermieristico al suo corretto utilizzo. Con il pensionamento, è riemerso il primo amore per la narrativa, così ha ricominciato a scrivere romanzi e racconti. “Gli Ulivi di Trequanda” è il terzo romanzo che pubblica.
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