Milano
9:08 pm, 29 Luglio 21 calendario

A San Vittore i detenuti riabbracciano i figli, finalmente

Di: Redazione Metronews
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MILANO – «Il 10 luglio alle ore 11:30 ho fatto il mio primo colloquio visivo con mia figlia presso l’area verde, erano nove mesi che non sentivo il profumo e il calore della mia principessa, posso dire di avere provato un’emozione indescrivibile, qualcosa di superlativo». C’è un nuovo spazio verde nel carcere di San Vittore che per i detenuti è diventato simbolo di libertà, se così si può dire, in un luogo di detenzione. Qui sono ripresi da poco più di un mese i colloqui dopo la lunga sospensione dovuta al Covid, qui alcuni hanno visto «per la prima volta – spiega Francesco Maisto, il Garante dei loro diritti a Milano – figli o nipoti nati durante questo tempo».

In un’altra testimonianza, Nicolas esprime il suo sentimento negli attimi prima dell’incontro col figlio che non vede da un anno e mezzo. «Ore 10:00: eccomi qui in piedi davanti alla mia cella, sto aspettando l’assistente che venga a chiamarmi e quando arriva in me si sprigiona tutta una serie di emozioni che erano ormai sepolte da tanto, tanto tempo. Faccio le scale quasi con la sensazione di volare, passo per il lungo corridoio che mi porta in quell’area verde che per me si chiama speranza, quel giardinetto che per molti può sembrare insignificante ma che per me in quel preciso istante che vedo mio figlio significa tutto, significa gioia, speranza, felicità e allo stesso tempo malinconia e dolore, quando, passata l’unica ora che dopo 18 mesi mi è stata concesso per vedere il mio Angelo, mi vedo costretto a guardarlo mentre se ne andava con le lacrime agli occhi e con lui la mia anima». Anche per Giuseppe l’incontro col figlio di 13 anni, dieci mesi dopo il suo arresto, «è stata un’esplosione di pianti e sorrisi con un po’ d’imbarazzo agli occhi della polizia penitenziaria a due passi da noi». (AGI)

29 Luglio 2021
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