Cinque film italiani in concorso a Venezia

L’appuntamento di quest’anno del Festival del Cinema di Venezia, sarà un’edizione all’insegna del ritorno delle major americane, l’edizione dei record per il cinema italiano (cinque film in concorso e tre fuori concorso), l’edizione della carbon neutrality ma anche l’edizione della conferma dei protocolli di sicurezza e della capienza nelle sale ridotta da 8mila a 4mila spettatori. «L’anno scorso ci eravamo illusi che fosse inizio di ritorno alla normalità ma purtroppo non è stato così» ha commentato Alberto Barbera, direttore artistico della Biennale cinema di Venezia, alla presentazione della 78esima edizione del festival. La buona notizia è però che la «qualità media è più alta del solito», come se «la pandemia avesse stimolato la creatività».
A cominciare dal cinema italiano che con la presenza record di 5 film in concorso conferma uno stato di grazia: «È stata la mano di Dio», del premio Oscar Paolo Sorrentino con Toni Servillo, «Qui rido io» di Mario Martone, «Freaks Out» di Gabriele Mainetti con Claudio Santamaria», «Il buco» di Michelangelo Frammartino e «America Latina» dei fratelli D’Innocenzo con Elio Germano. In tre di questi c’è la partecipazione di Toni Servillo.
L’apertura

L’apertura è stata affidata a «Madres Paralelas» di Pedro Almodòvar, storia tutta al femminile con Penelope Cruz mentre si chiuderà con «Il bambino nascosto» di Roberto Andò con Silvio Orlando (fuori concorso).